La Hacking Team è stata hackerata. Divulgato sul web un file di 400 GB

Sara Santarelli

6 Luglio 2015 - 18:18

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L’azienda italiana che vende programmi di sorveglianza a governi di tutto il mondo è stata a sua volta violata, hackerata, sul proprio profilo di Twitter, diffondendo in rete un totale di 400 GB di documenti.

La Hacking Team è stata hackerata. Divulgato sul web un file di 400 GB

Hacking Team, società italiana che vende programmi di sorveglianza a governi di tutto il mondo è finita nel mirino degli hacker. Email e documenti riservati dell’azienda sono stati violati e pubblicati online, nelle prime ore della mattinata di oggi, tramite il profilo Twitter.

Gli hacker avrebbero reso disponibile un file da oltre 400 gigabyte sulle attività della società; come se ciò non fosse abbastanza, il nome del profilo di Twitter è stato cambiato da Hacking Team a Hacked Team.

Sembra una di quelle storie con la morale banale che viene raccontata ai bambini affinché possano imparare una lezione, come «chi la fa, l’aspetti», o il noto «dopo l’inganno anche la beffa»; eppure è proprio ciò che è successo all’azienda milanese Hacking Team.

L’azienda, così come il CEO David Vincenzetti, ha tutt’oggi goduto di una buona reputazione in tutto il mondo. Il lavoro della Hacking Team si basa su anni e anni di lavoro di ricerca, analisi e sviluppo per permettere alle forze di polizia e all’antiterrorismo di mettere sotto controllo terroristi e criminalità organizzata.

Fra i 400 GB di documenti rubati e pubblicati online si mette in luce ogni aspetto della società; ci sono le conversazioni via email tra i dipendenti, i rapporti con i Governi che hanno acquistato il software, le relazioni esterne, ma anche i dettagli tecnici dei prodotti, spiegazioni riguardo i software che riescono a penetrare nei sistemi utilizzati in tutto il mondo.

E’ lecito fare business spiando?
Partendo dal presupposto che la maggior parte delle comunicazioni avvengono attraverso apparecchiature elettroniche connesse alla rete, pc, smartphone, tablet; le forze di Polizia, così come le agenzie di intelligence hanno la necessità di spiare per avere un vantaggio sui criminali. Intercettare serve per prevenire azioni di trafficanti di droga, atti terroristici, smascherare i pedofili.

Come si possono fermare le azioni illegali divulgate sulla rete? Per ottemperare tale problema sono stati creati dei software, trojan, che penetrano nei dispositivi dei target per acquisire informazioni utili. Una delle società che permette tale «ricerca» è la Hacking Team.

L’interrogativo sorge spontaneo: è legale? Assolutamente legale ed è anche un buon business, infatti, nel corso degli anni non sono poche le aziende che hanno deciso di offrire questo tipo di servizi, ma solo una piccola parte di queste sono conosciute al di fuori dagli ambienti governativi.

Non è stato un buon risveglio quello che ha avuto l’azienda milanese nelle prime ore della giornata di oggi. Notizie del genere nelle mani sbagliate potrebbero essere usate per spiare giornalisti ed attivisti politici in zone calde del mondo; inoltre, i software possono essere utilizzati anche per inserire documenti nel sistema di presunte vittime ed, in qualche modo, essere utilizzati per incastrare una persona innocente.

Il colpo informatico sembra essere stato programmato, poiché non è, certamente, il primo evento che travolge un’azienda di spionaggio governativo.

Mentre si tenta ancora di capire come risollevare le sorti di un’azienda tanto particolare, gli addetti ai lavori sperano che, fra i documenti rilasciati in balia del web, non ci siano informazioni su indagini ancora in corso; in questo caso il danno non sarà solo per la società milanese, ma anche per le autorità coinvolte.

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