Hacker russi alla Casa Bianca: una questione di rispetto e vendetta

Sara Catalini

16/09/2016

I presunti e recenti attacchi di hacker russi ai danni degli Stati Uniti sarebbero una risposta ad anni di azioni del Governo americano volte ad indebolire il Cremlino.

Hacker russi alla Casa Bianca: una questione di rispetto e vendetta

I presunti e recenti attacchi di hacker russi ai danni degli Stati Uniti sarebbero una risposta ad anni di azioni, messe in campo dall’America, volte ad indebolire il Cremlino.

L’ondata di e-mail imbarazzanti e altri documenti rubati dal server del Partito Democratico, i file dell’Agenzia Mondiale Antidoping (AMA) che mettono alla berlina atleti olimpici statunitensi vincitori di medaglie d’oro a Rio 2016, sono gli ultimi hackeraggi ai danni della Casa Bianca attribuiti alla Russia.

Gli hackeraggi sembrerebbero la risposta di Vladimir Putin ad anni di tentativi da parte degli Stati Uniti di indebolirlo, metterlo in imbarazzo sulla scena mondiale e davanti al suo popolo, stando all’analisi di esperti russi risiedenti in Occidente e specialisti di intelligence.

Putin è in cerca di vendetta e di rispetto, inoltre desidera riaffermare lo status di superpotenza della Russia in un momento critico sotto il profilo economico e in vista delle elezioni.

Dopo anni trascorsi a mantenere segrete le sue attività di hacking, la Russia ha scelto questo momento particolarmente inquietante nella politica degli Stati Uniti, prossimi alle elezioni presidenziali, per rendere i suoi exploit pubblici.

Hacker russi alla Casa Bianca: la narrazione è a favore del Cremlino

Stando alle dichiarazioni di alti funzionari dell’intelligence USA, della CIA e di analisti originari della Russia, il Cremlino sta pianificando una rinascita che passa attraverso una propaganda anti-USA.

Prima sono state violate le e-mail del Partito Democratico a ridosso della convention a Philadelphia, poi è arrivato lo scandalo degli atleti olimpici statunitensi presumibilmente dopati come vendetta per la cacciata degli atleti russi esclusi da Rio perché risultati positivi ai controlli.

Laddove lo spionaggio cinese utilizza un approccio strategico logorante sulla lunga distanza per impadronirsi dei segreti USA - far sparire milioni di curricula, nulla osta di sicurezza, svelare segreti commerciali e militari per avvantaggiare il proprio sviluppo - il gioco russo è una tattica più immediata in cui la tempistica è fondamentale.

Basti pensare che gli ultimi eclatanti episodi di violazione sono accaduti in un momento storico delicato e sono emersi a chiamata diretta, quando il colpo avrebbe fatto più male: elezioni presidenziali, Olimpiadi, eventi politici di portata internazionale.

Tutto è a favore della narrazione di Putin e soci, in quanto le accuse contro la Russia sono risultate poco credibili nei termini e nel modo in cui sono state presentate e per questo si è diffuso un sospetto: che in realtà sia tutto frutto della democrazia statunitense corrotta e inefficiente? Alcuni in Russia vedono un’immagine speculare nella risposta americana alla pirateria.

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