Non il rinnovo del Parlamento europeo, ma piuttosto un referendum sul governo Renzi. Questo in realtà sarà lo scopo delle elezioni europee di domenica. Grillo, Renzi e Berlusconi in tv parlando di Europa, ma pensano al futuro politico dell’Italia
La campagna elettorale per le elezioni europee è agli sgoccioli e i leader dei principali partiti si danno battaglia per racimolare gli ultimi voti possibili. Ieri sera è stata una grande serata televisiva per la politica italiana: Berlusconi è stato ospite a Quinta colonna, Renzi è stato seguito nel comizio di Napoli e intervistato da Formigli a Piazza pulita, mentre in seconda serata si è svolto il Grillo show negli studi di Porta a Porta.
La cosa che è emersa più chiaramente da questa maratona televisiva è l’importanza delle prossime elezioni europee, non tanto in realtà per la posizione dell’Italia in Europa, quando per il futuro del governo Renzi.
Si dice Europa, ma si legge Italia
La posizione dei leader italiani nei confronti dell’Europa è certamente critica e non potrebbe essere altrimenti visto tutte le colpe imputate alle politiche di rigore nella gestione della crisi. Gli italiani, sono stanchi di sentir dire che devono stringere la cinghia perché "ce lo chiede l’Europa", che si devono fare riforme "lacrime e sangue" per rispettare i vincoli europei, questo i tre leader lo sanno bene e cavalcano il malcontento antieuropeista. Grillo propone un referendum sull’euro, mentre il Pd di Renzi si dichiara europeista convinto, ma comunque tutti i leader promettono che andranno in Europa a battere i pungi sul tavolo e a far sentire le ragioni italiane.
Ma l’importanza delle prossime elezioni europee, a sentire le dichiarazioni dei leader, si sentirà soprattutto in Italia. Le elezioni europee infatti si prospettano come un referendum sul governo Renzi più che un voto utile al rinnovo del parlamento in Europa. Gli ultimi tre premier (Monti, Letta e Renzi) non sono stati eletti dal popolo, per questo motivo il voto che uscirà domenica sera dalle urne darà al vincitore l’arma del consenso popolare da utilizzare nei confronti dei proprio avversari politici. Non si tratta quindi di un voto per portare a Bruxelles 73 deputati, ma un sondaggio politico sulla politica italiana. E tutti e tre i leader infatti pongono l’accento sulle ripercussioni che il voto di domenica avrà sul futuro del governo.
Berlusconi negli studi di quinta colonna afferma che "dobbiamo andare presto alle elezioni, oggi non siamo in una democrazia perchè quando c’è un governo non eletto dal popolo non siamo in una democrazia". E continua promettendo di innalzare le pensioni minime e concederle anche alle casalinghe, calandosi in piena campagna elettorale per le politiche. Grillo poco dopo a Porta a Porta si mostra convinto della vittoria del Movimento 5 Stelle, "non sarà una vittoria, ma una marcia trionfale" afferma. E la vittoria dei 5 Stelle alle elezioni europee ricadrà come un macigno sulla politica italiana: subito a casa Renzi e Napolitano, parola di Grillo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA