Grecia, vince Tsipras: i tre punti del programma di Syriza che fanno imbufalire Bruxelles e Berlino

Vittoria Patanè

26/01/2015

Salario Minimo, sanità gratuita e rinegoziazione del debito. Ecco nei dettagli i tre punti del programma di Syriza che fanno imbufalire i vertici Europei. Tsipras non si ferma, ma a Bruxelles sono già cominciate le contromosse

Grecia, vince Tsipras: i tre punti del programma di Syriza che fanno imbufalire Bruxelles e Berlino

Alexis Tripras è il nuovo Primo Ministro della Grecia. Syriza, come ampiamente previsto, ha trionfato alle elezioni, conquistando il 36,3% dei voti e 149 seggi, due in meno di quelli necessari per ottenere la maggioranza assoluta e governare da solo.

Adesso inizia il gioco delle allenze. Due gli scenari possibili: un accordo con gli indipendentisti di destra di Anel (4,8%, 13 seggi), che hanno già collaborato con la sinistra radicale per far saltare l’elezione del Presidente della Repubblica o un’intesa con i centristi di To Potami (6,1%, 17 seggi), il cui leader ha già dichiarato la propria disponibilità a fornire un appoggio esterno. In entrambi i casi, il Governo di Tsipras non potrà governare da solo.

Nel frattempo, cominciano ad arrivare i primi commenti, neanche troppo velati, dei vertici europei.L’onnipresente Jens Weidmann, numero uno della Bundesbank, ha già affermato la necessità che Syriza rispetti gli impegni presi con la UE, mentre i giornali tedeschi parlano già di "euro-spavento".

Dal canto suo, il nuovo Premier greco, non retrocede di un passo e agli avvertimenti risponde così:

"la Troika è una cosa del passato. Il voto contro l’austerità è stato forte e chiaro"

Niente più austerità, in Grecia "si cambia verso" sul serio:

"Troveremo con l’Europa una nuova soluzione per far uscire la Grecia dal circolo vizioso dell’austerità e per far tornare a crescere l’Europa. La Grecia presenterà ora nuove proposte, un nuovo piano radicale per i prossimi 4 anni".

Un programma nuovo che riesca a cambiare la realtà che i cittadini ellenici stanno vivendo. Tre le basi che rappresentano anche i tre motivi per i quali UE trema:

sanità gratuita,
salario minimo,
taglio del debito.

Tre fondamenti che rovesciano lo status quo attuale e mandano in soffitta le regole imposte dalla Troika. Queste ultime possono essere così riassunte: austerity a tutto tondo e più tasse per tutti.

Il programma di Syriza
Il calendario di Tsipras per i primi sei mesi di Governo è già stato redatto.

La prima mossa sarà quella di rendere gratuita la sanità per i cittadini meno abbienti. Una misura che è sempre stata uno dei punti cardine del programma di Syriza e nella quale si intravede l’emergenza che il Paese sta vivendo: il tasso di mortalità infantile è raddoppiato, il numero di suicidi è salito del 30%, le imprese sono al collasso, strozzate da tasse e arretrati e incapaci pure di richiedere il fallimento. Il numero di cittadini indigenti è salito a dismisura e la sanità pubblica, secondo il Premier, è diventata una necessità volta a garantire il diritto di ognuno a ricevere le cure necessarie per la propria sopravvivenza.

Secondo punto fondamentale del programma di Syriza è l’aumento del salario minimo. In un Paese in cui 1,2 milioni di persone sono senza lavoro e in cui il tasso di disoccupazione ha raggiunto una percentuale pari al 25,8%, Tsipras vuole incrementare l’importo del salario minimo, attualmente fermo a 340 euro (cifra concordata con la Troika), portandolo a 750 euro. Ma non basta, perché l’intenzione è anche quella di reintrodurre la tredicesima su stipendi e pensioni fino ai 700 euro che, in seguito agli accordi con Ue-Bce-Fmi avevano subito tre tagli verticali in poco più di due anni.

La terza mossa decisa da Syriza, è quella che fa letteralmente imbufalire i vertici europei. Il Primo Ministro sembra infatti avere tutta l’intenzione di rispettare le promesse fatte in campagna elettorale e ridiscutere il debito greco davanti alla Troika.

La volontà di Tsipras è quella di chiedere un taglio del 60%. Ma non solo, Il debito, che ammonta a 280 miliardi di euro, verrà trasformato in un titolo a scadenza illimitata da ripagare nel momento in cui il Paese si sarà ripreso. Parlando "la lingua degli economisti": quando la Grecia sarà tornata a crescere almeno del 3% annuo.

In ultimo il Premier chiede due settimane di tempo per valutare l’impatto dell’ultima tranche di aiuti, ad oggi congelati, che sarebbero dovuti arrivare all’ombra del Partenone lo scorso 31 dicembre.

Il programma di Syriza sopra riportato può essere riassunto dunque in pochissime, semplici, parole: il memorandum della Troika va a farsi benedire.

Un piano che i vertici europei considerano "inaccettabile" e al qual non hanno alcuna intenzione di piegarsi. Martin Schultz volerà a breve ad Atene per provare a "far ragionare" il nuovo Premier; Wolfang Schaeuble ha più volte dichiarato l’impossibilità per la Grecia di fuoriuscire dai paletti imposti dal memorandum; la BCE, con il suo Quantitative Easing, ha imposto un ricatto bello e buono: senza Troika niente acquisti.

Insomma da oggi comincia la battaglia tra Tsipras e i vertici europei. Comunque vada a finire, l’Europa potrebbe uscirne radicalmente cambiata.

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