Grecia, referendum: l’ Europa sapeva?

Nadia Fusar Poli

02/11/2011

Grecia, referendum: l’ Europa sapeva?

GRECIA, REFERENDUM - Il Primo ministro greco George Papandreou aveva "informato i suoi partner circa la sua intenzione" di indire un referendum sull’accordo europeo di salvataggio del paese. Questo è quanto ha affermato Mercoledì il portavoce ufficiale greco Ilias Mossialos.

"Li aveva informati delle sue intenzioni," ha insistito Mossialos intervistato alla radio Vima, pur riconoscendo che Papandreou non aveva specificato "la data, confidenziale, dell’annuncio" di tale decisione.

Diversi leader europei hanno criticato Papandreou, che ha annunciato la sua decisione Lunedi notte, perchè non avrebbe provveduto ad informarli. L’annuncio, che è stata una sorpresa in Grecia e all’estero, ha seminato il panico sui mercati azionari e ha fatto precipitare la zona euro nell’ instabilità.

Per il primo ministro Francois Fillon, secondo cui si è trattato di "una decisione unilaterale" assunta dal Primo ministro greco, Atene avrebbe dovuto dire "velocemente e in modo inequivocabile se sceglieva" di rimanere nell’ eurozona.
"Naturalmente (...) in una democrazia rivolgersi al popolo è sempre legittimo, ma ci dispiace (...) che questo annuncio sia stato assunto unilateralmente su una questione che coinvolge tutti i partner della Grecia", ha commentato Fillon all’Assemblea Nazionale.

Mossialos ha difeso il diritto del primo ministro greco di salvaguardare l’iniziativa in nome della "sovranità nazionale". Non ha inoltre escluso che il referendum possa tenersi prima dell’inizio del 2012, data indicata in precedenza da Atene.
Il referendum potrà tenersi "non appena saranno formulati i principi generali del nuovo accordo", ha detto Mossialos, senza fornire dettagli. Dal canto loro i leader europei stanno aspettando che la Grecia chiarisca le sue intenzioni. Per questo Papandreou è stato convocato a Cannes, per una riunione d’emergenza prima del vertice del G20.

Giustificando il colpo di scena di Papandreou con la necessità di porre fine alla "ipocrisia" delll’opposizione greca, soprattutto di destra, accusata di denunciare apertamente un accordo che, in fondo, approva, Mossialos ha anche evidenziato il mutare del clima in favore di Atene, dopo la prima tempesta di critiche di Martedì.
"Siamo convinti che tutto andrà bene" circa l’attuazione del piano europeo, ha detto Mossialos citando anche l’ Institute of International Finance (IIF), che rappresenta le maggiori banche del mondo, il quale ha “ribadito l’intenzione di andare avanti” con la cancellazione di un terzo del debito greco attraverso un haircut volontario del settore privato che perderà il 50% della sua quota.

Il direttore generale dell’Institute of International Finance (IIF), Charles Dallara, ha inoltre rifiutato di emettere una sentenza sul referendum proposto dalla Grecia, sostenendo che fa parte del normale processo democratico. "Penso che non spetti ad alcuno di noi, presso l’Istituto, valutare le modalità con cui i governi prendono le loro decisioni", ha detto in una conferenza stampa a Washington.
"Rispettiamo il fatto che il governo greco, come ogni governo, ha il diritto di avviare processi che ritiene possano essere appropriati", ha aggiunto Dallara.

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