GRECIA: Una fonte vicina al PASOK ha affermato che i negoziati sarebbero "in fase di ultimazione. Papademos, ex vicepresidente della Banca centrale europea, dovrebbe diventare il nuovo Primo Ministro."
I negoziati per la nomina del nuovo Primo ministro greco suscitano l’impazienza dell’Unione europea, che Martedì ha chiesto alla Grecia un impegno, formalizzato nero su bianco e sottoscritto dai principali attori politici, ad attuare il piano europeo di salvataggio.
Il nome, atteso nella tarda serata di Martedì, non è ancora emerso a causa delle lotte interne tra le fila di Nuova Democrazia (ND, il principale partito di opposizione conservatrice).
Secondo fonti politiche, alcuni membri di ND, accuserebbero Antonis Samaras, leader del partito, di fare troppe concessioni, in particolare circa le misure di austerità previste nel piano di salvataggio finanziario. Misure sulle quali Samaras avrebbe compiuto una brusca virata, accettandone le condizioni.
Si ignora tuttavia, se Papademous accetterà l’incarico. I due maggiori partiti greci (PASOK e ND) si preparano a formare un governo di unità nazionale chiamato a guidare il Paese fino alle elezioni anticipate, che si terranno a febbraio.
L’ opinione pubblica e i media greci auspicano la stabilizzazione della situazione politica, in un paese afflitto da condizioni economiche pressanti.
"Oggi è l’ultima occasione per i due maggiori partiti", ha scritto Martedì in un editoriale il quotidiano Ta Nea (centro sinistra). "Si deve giungere ad un governo abbastanza forte da poter tirar fuori il Paese dalle sabbie mobili dell’attuale impasse politica che ci lascia impotenti, alla mercé della crisi".
"Un governo di unità nazionale, adesso!", Afferma il quotidiano Ethnos. "Il paese e la società non possono più sopportare". A seguito di una riunione dell’Eurogruppo, il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha dichiarato che è "essenziale che il nuovo governo assume degli impegni chiari, per iscritto, rispetto al programma UE-FMI e a tutti gli elementi inclusi nel secondo piano di aiuti".
La Grecia, il cui debito, per una parte sostanziale, scade nel mese di dicembre, rischia il default se non ottiene l’aiuto promesso dai suoi partner. Per i paesi della zona euro è la sua credibilità rispetto ai mercati finanziari internazionali il problema maggiore.
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