E’ guerra aperta tra Alexis Tsipras e la Troika. Tra due settimane, Atene rischia di rimanere senza soldi
La Grecia non collabora, la Troika non ci sta e pretende di capire meglio quali saranno le mosse future del Governo Tsipras per uscire dalla crisi. Il Premier ellenico non si fa intimorire e afferma che non ha alcuna intenzione di prendere "ordini dai tecnici", dato che"le minacce dei Partner Ue, che si dimostrano vuote".
Un botta e risposta che preoccupa non solo i politici, ma anche i mercati. Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Comissione, Jean-Claude Juncker:
"Sono preoccupato per la Grecia e non sono soddisfatto dei progressi degli ultimi giorni. E’ necessario che gli uni e gli altri riprendano il controllo di se stessi".
Nel frattempo la Troika avverte gli altri Stati dell’Eurozona che i colloqui relativi al piano di salvataggio stanno procedendo nella direzione sbagliata. I tecnici inviati da Bruxelles per vigilare non hanno accesso alle informazione sulle finanze del Governo, né su altri temi parte dell’accordo. In altre parole, "i greci non cooperano".
Il motivo, secondo Alexis Tsipras, è presto detto. I tecnici di Commissione Europea,BCE e FMI "chiedono solo licenziamenti" e non mostrano alcun interesse per le altre misure che l’esecutivo sta mettendo in atto.
Allo stato attuale però il problema reale è un altro: secondo i tecnici della Troika la Grecia potrà sostenere i pagamenti solo per altre due settimane. Per questo motivo è stato chiesto il blocco di qualsiasi misura che comporti delle spese aggiuntive, prima tra tutte, la legge sulla crisi umanitaria che verrà votata tra poco dal parlamento greco. I provvedimenti riguardano in particolare: i sussidi alimentari, l’elettricità gratis, accesso al sistema sanitario e aiuti abitativi a coloro che ne hanno necessità e altre forme di sostegno per le famiglie più povere
La Commissione Europea sottolinea di non essere contraria alle leggi di per sé, ma che l’accordo stipulato lo scorso 20 febbraio stabilisce che: "
le autorità greche devono lavorare costruttivamente con tutte le istituzioni, cosa che implica consultazioni sulle nuove misure",
A suscitare l’ira dell’UE, è sopratutto l’amnistia fiscale prevista dalla legge allo scopo di innalzare la liquidità delle casse statali. La misura prevede che entro il prossimo 27 marzo si possano pagare i debiti verso lo Stato senza subire interessi e sanzioni.
Stanotte è stato invece approvato un provvedimento di urgenza che amplia il numero dei contribuenti che possono pagare a rate i propri debiti allo Stato. Attraverso questa misura Tsipras spera di incassare un miliardo di euro l’anno per 8 anni.
Il ministro dell’Interno, Nikos Vutsis, ha rifiutato l’accusa secondo cui questa legge sia incompatibile con con il patto firmato con l’Eurogruppo lo scorso 20 febbraio.
"L’approvazione delle leggi e delle bozze che saranno valutate nei prossimi giorni sono parte del nucleo di riforme che abbiamo promesso",
© RIPRODUZIONE RISERVATA