La borsa di Atene vola, mentre proseguono i negoziati tecnici sul debito greco. Ecco i punti del disaccordo tra il Governo greco e l’Ue.
La borsa di Atene vola (+ 5,6%) sull’onda dell’entusiasmo per l’inizio dei negoziati tecnici sul debito greco tra il Governo ellenico e l’Unione Europea.
«Lo sanno tutti che la Grecia non potrà mai sostenere l’attuale livello di indebitamento senza un nuovo accordo» ha detto il Ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis, ribadendo il concetto secondo cui la Germania, sulla base di questo, dovrebbe accettare il taglio del debito greco.
«Capisco che la Germania vuole evitare il termine “write-down” ma in realtà questa sarebbe una soluzione migliore per i creditori rispetto ad un’estensione del debito» ha quindi concluso.
Un compromesso accettato da entrambe le parti è l’auspicio del ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, che ha spiegato che le trattative proseguono in modo positivo, anche se con qualche ostacolo, e che bisogna rispettare il cambiamento avvenuto in Grecia ma, allo stesso tempo, rispettare anche le regole europee.
Ma quali sono i nodi da sciogliere per arrivare a un accordo tra le parti?
Linguaggio usato nei comunicati
La distanza tra le parti è visibile a partire dal linguaggio utilizzato. Mentre i greci parlano di “accordo ponte”, chiedendo anche dal punto di vista linguistico una rottura con i precedenti accordi con i precedenti accordi internazionali, il Ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, non ha accettato l’inserimento di questo termine chiedendo di rispettare il termine “estensione” degli accordi, rifiutato invece dal Governo di Atene.
Niente più Troika
Atene, inoltre, chiede di poter parlare con le “istituzioni” e non più con la Troika, tanto detestata in terra ellenica dopo anni di austerità.
Surplus del bilancio
La Grecia chiede la riduzione del surplus di bilancio dal 3% all’1,5%, ma si scontra con il timore dei partners che temono una deriva dei conti e il ritorno alla situazione che ha portato il paese greco nel baratro.
Finanziamento
Il governo greco ha chiesto, inoltre, la possibilità di aumentare il tetto di emissione di bond a tre mesi di 8 miliardi, essendo esaurito il tetto di 15 miliardi previsto ad oggi. Sul punto però Ue, Bce e Fmi storcono il naso; la Bce ha smesso di accettare bond greci come collaterale.
Trasformazione prestiti bilaterali e dell’Efsf
Atene chiede di poter trasformare i prestiti bilaterali e dell’Efsf (oggi Esm) in bond legati alla crescita del Pil greco, ma c’è diffidenza dalla parte dei partners europei che fanno notare la lunghezza delle scadenze e l’esiguità dei tassi.
Rottamazione delle misure contenute nel Memorandum
La Grecia ha chiesto poi la possibilità di rottamare il 30% delle riforme contenute nel Memorandum, approvate durante il governo Samaras. Tra queste, Tsipras ha promesso l’abolizione dell’Enfia, ossia la tassa sulla proprietà immobiliare, una sorta di Imu greca.
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