Grecia: ancora pressioni. Il paese aspetta la sesta tranche di aiuti

Nadia Fusar Poli

16 Novembre 2011 - 16:36

Grecia: ancora pressioni. Il paese aspetta la sesta tranche di aiuti

GRECIA - L’area dell’euro torna a mettere la pressione sulla Grecia, affinché i suoi dirigenti si impegnino per iscritto a mantenere le promesse, soprattutto in materia di economie di bilancio, conditio sine qua non per ottenere il pagamento di qualsiasi nuovo prestito. Inoltre, la Commissione europea vuole un maggiore controllo dei bilanci nazionali.

"Sottoponiamo il pagamento della sesta rata di aiuto alla implementazione di tutte le decisioni adottate il 26 e 27 ottobre (in occasione dell’ultimo Vertice dei paesi dell’area dell’euro) e ci aspettiamo una lettera del primo ministro greco circa le intenzioni esatte delle autorità sulle raccomandazioni fatte" in quell’ocacsione, ha ricordato il leader dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker nel corso di un intervento al Parlamento europeo a Strasburgo.

Il nuovo primo ministro greco, ex Vice Presidente della Banca centrale europea (BCE) Lucas Papademos, ha prestato giuramento Venerdì alla testa di un governo di coalizione che comprende socialisti, destra ed estrema destra.

"Discuteremo prima della fine del mese una decisione definitiva sul pagamento della sesta tranche", ha aggiunto Jean-Claude Juncker, facendo riferimento al pagamento di 8 miliardi di euro da cui dipende la sopravvivenza finanziaria della Grecia. Tale importo fa parte del primo piano di salvataggio del paese, deciso nella primavera del 2010.

Il ministro greco delle Finanze, Evangelos Venizelos, sperava che l’eurozona potesse sbloccare il 17 novembre i prestiti concessi nel 2010, fondamentali per evitare la bancarotta entro la metà di dicembre. "Dobbiamo fare tutto il necessario (...) perché l’Eurogruppo possa decidere il 17 novembre, anche tramite una teleconferenza, il pagamento" degli € 8 miliardi, aveva detto Evangelos Venizelos durante un consiglio dei ministri.

Da parte sua, la Commissione europea intende proporre un deciso rafforzamento della sorveglianza dei bilanci nazionali dei paesi a rischio deficit, ovvero posti sotto procedura per deficit eccessivo , ha avvertito il presidente, José Manuel Barroso, parlando di una crisi "sistemica" che colpisce l’area dell’euro. E ’necessario "aumentare la sorveglianza, soprattutto per gli Stati membri dell’UE che minacciano la stabilità finanziaria di tutti", ha detto Barroso al Parlamento europeo a Strasburgo.

La pressione è più che mai sulle spalle di Papademos, che deve anche ottenere un voto di fiducia in parlamento, previsto nella giornata di Mercoledì.

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