Gravidanza, maschio o femmina? Te lo dice la pressione

Concetta Maria Suriana

13 Gennaio 2017 - 17:07

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Gravidanza: sarà maschio o femmina? È la pressione del sangue a dircelo. Ecco la scoperta di uno studio americano.

Gravidanza, maschio o femmina? Te lo dice la pressione

Gravidanza: la pressione sanguigna della futura mamma è in grado di rivelare se nascerà maschio o femmina.

Pressione alta? Nascerà un maschietto. Pressione sanguigna più bassa? Avrete una femmina. Una scoperta esilarante per chi vuole diventare mamma e ha in programma una gravidanza: sapere in anticipo se il bebè sarà un maschietto o una femminuccia prima ancora di essere incinta potrebbe essere presto realtà. Come fare a conoscere il sesso del bambino addirittura prima del concepimento? La risposta potrebbe arrivare dalla pressione del sangue.

La notizia è stata data da uno studio condotto dall’ospedale Mount Sinai di Toronto, pubblicato poi sull’American Journal of Hypertension. Per la prima volta è stata confermata l’esistenza di una stretta correlazione tra la pressione del sangue (prima della gravidanza) della futura mamma e la nascita di un maschio piuttosto che di una femmina.

Ravi Retnakaran, endocrinologo del Mount Sinai Hospital di Toronto che a guidato il team degli studiosi, ha così commentato i risultati ottenuti dalla ricerca:

“Lo studio suggerisce che la pressione sanguigna di una donna prima della gravidanza è un fattore precedentemente non noto associato con la possibilità di concepire un bimbo o una bimba”.

Come fa però la pressione del sangue ad influire sul concepimento di un maschio piuttosto che di una femmina? Perché sembra essere così importante? Per capirlo dobbiamo vedere cosa è successo durante l’esperimento e quali sono risultati ottenuti.

Gravidanza, maschio o femmina in base alla pressione: perché

Come si fa a sapere in anticipo rispetto alla stessa gravidanza se nostro figlio sarà maschio o femmina? C’entra la pressione sanguigna della donna.

Le cause per le quali la pressione del sangue influisce sul concepimento, determinando la nascita di un maschio piuttosto che di una femmina sono ancora da appurare, tuttavia il collegamento tra questi due elementi ormai è un dato certo.

Per capire i motivi per cui la pressione del sangue della mamma determina la nascita di un maschio piuttosto che di una femmina dovremo attendere ancora un po’, però possiamo dirvi già quali sono stati i risultati ottenuti dall’esperimento condotto di recente dal Mount SInai di Toronto.

Gravidanza e pressione sanguigna: sarà maschio o femmina?

L’esperimento che ha portato i ricercatori a determinare l’importanza della pressione del sangue per il concepimento ha avuto inizio nel febbraio 2009, a Liuyang, China.

Su 3.375 donne prese in esame, i ricercatori hanno escluso quelle che già avevano avuto una gravidanza e quelle che, al momento dell’esperimento, erano incinte.

Dopo aver eseguito un check up generale su tutte le donne (e future mamme), gli esperti sono arrivati ad un campione di 1.400 donne che non avevano ancora avuto una gravidanza, ma progettavano di diventare mamme in un futuro vicino.

Tenendo conto di tutti i fattori del caso, gli studiosi sono riusciti poi a dimostrare che la pressione del sangue è un fattore da prendere in considerazione nel concepimento di un maschio o di una femmina. Quali sono i risultati ottenuti?

I risultati dello studio sono stati interessanti. Sul campione di donne preso in esame, è emerso che quelle che una mamma con una pressione del sangue con 106 millimetri di mercurio (prima della gravidanza) concepisce un maschio più facilmente, se invece la pressione del sangue ha un valore intorno ai 103 allora è più probabile concepire una femmina.

Maschio o femmina in base alla pressione: verità o bugia?

La scoperta di una correlazione tra pressione sanguigna e sesso del nascituro, sebbene sia una rivoluzione nel campo della salute della donna e della gravidanza, presenta ancora molte incognite.

Se una donna aspettasse due gemelli? Questo nuovo metodo può diventare un’arma di selezione di genere? Restiamo in attesa di maggiori dettagli e spiegazioni da parte della comunità medica.

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