La crisi è ufficialmente aperta e il nostro Paese è chiamato ad affrontare degli impegni che potrebbero determinare il futuro dell’intera Nazione.
Ottobre sarà un mese di fuoco e gli appuntamenti che ci attendono non potranno essere elusi. L’Europa ci guarda “col fucile puntato” e l’Italia non può più permettersi di sbagliare.
Ecco dunque tutte le tappe che il nostro Governo si troverà a dover fronteggiare nel corso dei prossimi trenta giorni:
1°ottobre: riunione PDL e aumento IVA
I parlamentari del Popolo della Libertà devono prendere delle decisioni sul futuro del partito. Le dimissioni dei Ministri hanno causato scissioni e malumori interni che devono essere affrontate: da una parte i falchi che inneggiano alla lotta, dall’altra le colombe che cercano soluzioni più moderate riguardanti sia il futuro del partito che quello dell’intera Nazione.
Si rischia lo strappo. Qualora infatti gli esponenti del PDL non riuscissero a mettersi d’accordo sulla linea da seguire si rischia che qualcuno decida di votare, nonostante i diktat di Berlusconi, la fiducia al Governo Letta. Cosa che comporterebbe una spaccatura forse insanabile.
Ma nello stesso giorno i cittadini saranno chiamati ad affrontare un’altra prova: scatterà domani l’aumento dell’aliquota IVA che passerà dal 21% al 22%, infliggendo un durissimo colpo alla spesa e al consumo, già ridotti all’osso.
2 ottobre: Fiducia
Mercoledì l’attuale Premier Enrico Letta si presenterà in Parlamento per chiedere la fiducia.
La fuoriuscita del PDL dal Governo, fa crollare la maggioranza in Senato. Si cercano nuovi appoggi che potrebbero arrivare da Gal, Movimento per le Autonomie, Sel, dissidenti 5 stelle e senatori a vita. Senza contare quelli che, tra le fila del PDL, potrebbero decidere di non uniformarsi alla linea del partito.
Una quarantina di voti che, uniti ai 128 di PD e Scelta Civica, potrebbero formare una nuova maggioranza.
In alternativa, e cioè se il Governo Letta cadesse, il Presidente della Repubblica aprirebbe delle nuove consultazioni volte a creare un nuovo “governo di scopo”. Unica prerogativa: evitare le elezioni.
4 ottobre: decadenza
Venerdì sarà il giorno del giudizio per Silvio Berlusconi. La Giunta per le elezioni si riunirà per decidere sulla decadenza del Cavaliere. Si prevede un plebiscito di sì. Dopo la decisione della Giunta toccherà al Senato esprimersi sulla questione attraverso un voto segreto. Il futuro politico di Berlusconi si deciderà nel giro di poche ore.
15 ottobre: Legge di Stabilità
Il 15 ottobre scadrà il termine per la presentazione della Legge di Stabilità. Dopo le ultime vicissitudini politiche che hanno portato, tra le altre cose, all’aumento dell’IVA torna a profilarsi lo spettro IMU.
Se entro questa data il Governo non troverà le coperture per finanziare il blocco della prima e della seconda rata dell’Imposta Municipale Unica, scatteranno aumenti salatissimi su acconti fiscali e accise. A prevederlo sono le clausole di salvaguardia stabilite in sede europea. 2 settimane per trovare i soldi, altrimenti il conto sarà salatissimo per tutti.
Ma il 15 ottobre sarà un altro giorno fondamentale nella vita di Silvio Berlusconi. L’ex Premier sarà infatti lachiamato a prendere una decisione sulla modalità per scontare l’anno residuo di pena conseguente alla condanna per frode fiscale. Le alternative sono due: servizi sociali o arresti domiciliari.
18 ottobre: interdizione dai pubblici uffici
il 18 ottobre si aprirà la prima udienza della Corte d’Appello di Milano che dovrà decidere sull’interdizione dai pubblici uffici del Cavaliere.
31 ottobre: finestra elettorale
Dal giorno dello scioglimento delle Camere alle elezioni devono passare 45 giorni. Tetto che scadrà proprio a fine ottobre. Se nulla dovesse cambiare entro questa data, le elezioni slitterebbero sicuramente al 2014.
© RIPRODUZIONE RISERVATA