Matteo Renzi a Otto e Mezzo, come un rullo compressore: continuano le promesse sulla riduzione delle tasse e tagli alla spesa pubblica
Anche ieri sera a Otto e Mezzo, il programma televisivo di La7 condotto da Lilli Gruber, Matteo Renzi ha rassicurato l’Italia sulle tante promesse fatte all’indomani della nascita del suo governo. Un Premier che, come una locomotiva in corsa, che non accenna a rallentare, non ha lesinato parole taglienti neanche contro l’Europa e i vincoli di bilancio imposti all’Italia.
Innazi tutto le scadenze. Nel giro di cinque giorni, entro Martedì prossimo, dovrebbe arrivare il Def, il documento curato dal Ministero dell’Economia in cui saranno chiarite le coperture del taglio dell’Irpef. La gran parte di queste coperture dovrebbe arrivare dai tagli della spending rewiew ovvero dalla revisione della spesa pubblica dalla quale non risulterà esentata neanche la pubblica amministrazione. Queste ragioni sono state portate sul piccolo schermo dopo un colloquio tenuto con il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan dal quale è emersa una consonanza d’idee a proposito di questo specifico tema: "la revisione della spesa non è un problema solo dell’economia, ma di tutto il Governo. E’ questa l’idea di fondo".
In seconda battuta, sono stati fissati anche i termini per il famoso decreto legge che dovrebbe sancire il taglio dell’Irpef, sarà presentato nel Consiglio dei Ministri in programma tra il 15 e il 16 Aprile e sbloccherà 10 milioni di euro, i denari che serviranno per far arrivare nelle tasche delle famiglie italiane gli ormai celeberrimi 80 euro che tanta attesa hanno ingenerato nel ceto medio.
Il Premier ostenta la consueta sicurezza e afferma anche che, riguardo alla situazione europea non c’è da preoccuparsi: l’Italia non è un paese nei guai e non sforerà il vincolo di bilancio imposto dall’Europa. La diminuzione delle tasse, infatti, non comporterà in alcun modo il raggiungimento del valore del 3,1% nel rapporto tra il deficit e il prodotto interno lordo (PIL) italiani. Come ha spiegato lo stesso Renzi:
"Il 3,1% non lo faremo. Punto. Noi non siamo nei guai: c’è un limite del 60% nel rapporto tra debito pubblico e pil che Germania e Francia - che sta arrivando al 100% con il 4,2% - non rispettano. Noi sì e continueremo a farlo".
Sono queste le regole europee che Renzi intende rispettare fino in fondo, ferma restando l’intensione di cambiare queste regole che il Premier ritiene sbagliate perché troppo rigide e onerose e, quindi, incapaci di favorire la ripresa economica e un reale sviluppo. Dispiaciuto, invece, del trattamento riservato all’Italia dalle istituzioni europee: un Paese trattato come "uno scolaretto da prendere per l’orecchio e mettere dietro la lavagna: siamo il secondo paese manifatturiero del continente e rispettiamo gli accordi per i nostri figli".
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