Governo Renzi, 350 manager da nominare: Enel, Eni, Poste, Finmeccanica, Ferrovie e non solo

Marta Panicucci

27/02/2014

Governo Renzi, 350 manager da nominare: Enel, Eni, Poste, Finmeccanica, Ferrovie e non solo

Il governo Renzi si troverà a breve di fronte ad una lista di 350 manager da rinominare. Si tratta di uno dei più grandi giri di nomine pubbliche degli ultimi anni. E c’è chi fa notare che il centrosinistra non si ritrovava nella condizione di dover scegliere i manager pubblici da circa 12 anni.

Renzi ha già annunciato di puntare ad un rinnovamento profondo della governance delle società pubbliche. Ma la questione potrebbe essere più complicata del previsto.
Si tratta di un banco di prova molto importante per il governo Renzi, che avrà sulle proprie spalle in poco tempo la responsabilità di scegliere i vertici delle più grandi aziende di Stato.

Massimo due mandati
Secondo le prime indiscrezioni il governo vorrebbe apportare dei cambiamenti notevoli alla modalità con cui saranno designati i 350 nuovi manager. Sembra che l’idea sia anche quella di approvare un regola generale per la quale un manager designato non possa essere scelto per più di due mandati consecutivi, ognuno della durata di 3 anni.

Da una parte una scelta del genere avrebbe il pregio di obbligare al rinnovo dei vertici aziendali, ma dall’altra c’è chi non vede di buon occhio l’idea di dover sostituire per forza un manager competente, ma anziano, con uno magari giovane, ma inesperto. Probabilmente, obietta qualcuno, i mercati non apprezzerebbero.

Il problema quindi è quello di combinare l’esigenza di rinnovare i vertici delle aziende di Stato, con quella di trovare persone di esperienza e accontentare le logiche partitiche.

350 manager
I 350 manager che il governo Renzi dovrà designare andranno a ricoprire i vertici delle più importanti aziende statali. La squadra più numerosa è certamente quella costituita da 74 consiglieri di amministrazione del gruppo Enel, primo tra tutti l’amministratore delegato e direttore generale Fulvio Conti.

Segue la Cassa Deposito e Prestiti, con ben 51 poltrone da rioccupare, il gruppo Anas con la sostituzione di 43 manager, Finmeccanica con 35 manager, l’Eni e Poste con 29 poltrone. A queste si aggiungono i 24 manager delle controllate Ferrovie e i 15 di Invitalia.

Tra le società più piccole cambiano i vertici: Servizio fondo bombole metano, Italia lavoro, società di ricerca del sistema energetico, Difesa servizi, Istituto sviluppo agroalimentare.

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