Il Presidente del Consiglio Monti, al termine del colloquio con il Presidente della Repubblica Napolitano, ha annunciato di voler
"rassegnare le dimissioni dopo aver verificato se è possibile approvare in tempi brevi le leggi di stabilità e di bilancio".
La crisi di governo innescatasi nei giorni scorsi giunge a una conclusione drastica e per molti inattesa.
Le ultime ore del Governo Monti
Venerdì scorso il Presidente Monti aveva intrattenuto un colloquio con Angelino Alfano, Segretario politico del PDL, volto a scongiurare la crisi, innescata dalle dichiarazioni di Silvio Berlusconi che di fatto sancivano il ritiro della fiducia al Governo.
Lo stesso Alfano aveva sottolineato come dopo i tredici mesi del governo Monti la situazione economica del paese sarebbe peggiorata.
Monti dal canto suo ha commentato le parole di Alfano, considerandole un giudizio di innegabile sfiducia nei confronti del suo operato e di quello del suo governo.
Per questo non sarebbe stato possibile andare avanti e si sarebbe reso necessario rimettere il mandato, nella speranza che prima del Governo sia possibile sciogliere il nodo cruciale dell’approvazione della legge di stabilità.
Bersani ribadisce il proprio appoggio a Monti e definisce la sua decisione un gesto di dignità.
Scagliandosi contro la destra rilancia nuovamente le accuse di irresponsabilità.
A “In Onda” Paolo Mieli attribuisce le azioni di Monti alla volontà di sottrarsi ad un canovaccio prestabilito che avrebbe dovuto vedere la lenta morte per inedia del Governo nelle prossime settimane.
Il testo della nota del Quirinale
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha stasera ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Senatore Mario Monti.
Il Presidente della Repubblica ha prospettato al Presidente del Consiglio l’esito dei colloqui avuti con i rappresentanti delle forze politiche che avevano dall’inizio sostenuto il Governo e con i Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
Il Presidente del Consiglio ha dal canto suo rilevato che la successiva dichiarazione resa ieri in Parlamento dal Segretario del PdL on. Angelino Alfano costituisce, nella sostanza, un giudizio di categorica sfiducia nei confronti del Governo e della sua linea di azione.
Il Presidente del Consiglio non ritiene pertanto possibile l’ulteriore espletamento del suo mandato e ha di conseguenza manifestato il suo intento di rassegnare le dimissioni. Il Presidente del Consiglio accerterà quanto prima se le forze politiche che non intendono assumersi la responsabilità di provocare l’esercizio provvisorio - rendendo ancora più gravi le conseguenze di una crisi di governo, anche a livello europeo - siano pronte a concorrere all’approvazione in tempi brevi delle leggi di stabilità e di bilancio. Subito dopo il Presidente del Consiglio provvederà, sentito il Consiglio dei Ministri, a formalizzare le sue irrevocabili dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica.
Fonte: Presidenza della Repubblica
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