Goldman Sachs, Citigroup, Morgan Stanley...tutti scommettono su un ribasso dell’euro. Ma attenzione, perché entro il 2017 potrebbe arrivare la parità
Secondo gli analisti di Goldman Sachs il rafforzamento del dollaro da un lato e l’indebolimento dell’euro dall’altro, proseguiranno per molto tempo fino ad arrivare a una situazione di sostanziale parità tra le due divise entro la fine del 2017.
Questo quanto si legge nel rapporto sulle cause della debolezza dell’euro pubblicato pochi giorni fa.
Le previsioni di Goldman Sachs
Gli esperti dell’istituto bancario americano prevedono che le banche centrali di Stati Uniti ed Europa seguiranno percorsi differenti in materia di tassi d’interesse, percorsi che determineranno progressivamente un riequilibrio dei rapporti di forza stabilitisi nel corso degli ultimi anni e che hanno comportato la forza della moneta unica rispetto al biglietto verde.
"I nostri strategist del Forex si attendono un continuo indebolimento dell’euro rispetto al dollaro nel corso dei prossimi anni. Piu’ precisamente si attendono che il rapporto di parita’ scenda a 1,29, 1,25 e 1,20 rispettivamente tra 3, 6 e 12 mesi mentre guardando piu’ in la’, prevedono la parita’ a 1,15, 1,05 e 1 rispettivamente entro la fine del 2015, la fine del 2016 e la fine del 2017".
Le previsioni delle altre banche
Sul ribasso dell’euro scommettono praticamente tutti. Secondo Morgan Stanley entro il 2015 l’euro arriverà a 1,20$, quota che rappresenterebbe il livello più basso dal luglio del 2012.
Citigroup e Barclays parlano invece di un ribasso ancora maggiore rispettivamente a 1,15 e 1,10.
L’andamento attuale sembra quindi trovare una chiave di lettura unanime da parte degli esperti e degli addetti ai lavori.
Il tasso di cambio EUR/USD è infatti sceso fin sotto 1,2680, ai minimi da novembre 2012, mentre attualmente si trova a quota 1,2688.
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