Nel terzo trimestre dell’anno il Giappone vede il pil franare a -0,4%, entrando così in recessione tecnica. Crolla il Nikkei, boom dello yen
Doccia fredda per il Giappone, che si risveglia con una notizia che ha del clamoroso. Il paese del Sol Levante ha registrato una flessione del pil dello 0,4% nel terzo trimestre dell’anno (stima preliminare), mentre su base annua il calo è dell’1,6%. Gli analisti finanziari si aspettavano un pil in crescita dello 0,5%. Tokyo entra così in recessione tecnica, considerando il capitombolo del trimestre scorso (-7,3%) accentuato dall’aumento dell’Iva all’8% dal 5%.
L’Abenomics si sta inceppando pericolosamente e ora il paese potrebbe tornare alle urne per una sorta di referendum sulla politica economica adottata dal premier Shinzo Abe negli ultimi due anni circa. A questo punto Abe dovrebbe sciogliere la Camera Bassa del Parlamento nipponico e convocare le elezioni anticipate per il 14 dicembre. Il nuovo incremento dell’Iva al 10%, previsto per ottobre 2015, dovrebbe essere rinviato.
La reazione sui mercati finanziari è stata subito molto negativa. L’indice azionario Nikkei-225 della borsa di Tokyo ha lasciato sul terreno il 2,96% a 16.973,8 punti. Gli investitori potrebbero iniziare a dubitare sempre più della politica monetaria della Bank of Japan e della sua reale capacità di combattere la deflazione nel medio-lungo periodo. Sul forex lo yen ha guadagnato subito terreno, tanto che il cambio USDJPY è passato dal nuovo top a 7 anni di 117,05 a un bottom intraday di 115,45. La valuta nipponica è stata di gran lunga la più acquistata sui mercati asiatici.
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