La crisi sta bussando alle porte della Germania? Forse sì, parola del Fmi. L’ente europeo infatti è stato costretto a rivedere al ribasso le stime per la crescita del Pil della Germania per l’anno in corso. E questo non è di certo un buon segno per la locomotica d’Europa. Meno di due mesi fa il fondo monetario internazionale aveva alzato le stime di crescita per il 2013, ma oggi decide addirittura di dimezzarle a causa della forte recessione che sta interessando l’eurozona e che, inevitabilmente, ha delle ripercussione anche sulla solida Germania che vedrà frenata la propria crescita.
La situazione economica mondiale, e in particolare la crisi dei paesi dell’euro ha avuto pesanti conseguenze negative su esportazione e investimenti, tanto che la crescita per la Germania nel 2013, secondo le stime del Fmi, passa dallo 0,6% allo 0,3%.
Ci sono incertezze significative sulle prospettive future e per questo sarà importante evitare un "risanamento eccessivo", afferma il Fmi nell’Article IV sulla Germania. "La solidità del sistema bancario è migliorata ma restano debolezze", prosegue il rapporto.
Stime di crescita della Germania
La revisione al ribasso delle stime di crescita è dovuta ad un primo semestre dell’anno debole, che ha subito evidenziato come le preoccupazioni degli enti sovranazionali europei fossero fondate. La stima attuale del Fmi è più bassa sia di quella
della Bundesbank, la banca centrale tedesca che stima un +0,4%, sia del ministero dell’economia tedesco, che ancora più ottimisticamente stima un +0,5%. Come ha annunciato Mario Draghi parlando dell’intera Eurozona, la ripresa è prevista per la seconda metà dell’anno in corso, questo vale anche e soprattutto per la Germania.
Una graduale ripresa dell’attività verso la fine dell’anno è condizionata a un’ulteriore, tangibile riduzione di questa incertezza e a un’attesa graduale ripresa nel resto della zona euro
si legge nella nota diffusa dal Fmi.
Il Fondo monetario internazionale ha inoltre avvisato che il taglio delle previsioni di crescita per il 2013, se dovesse risultare veritiero, molto probabilmente farebbe abbassare anche le stime per il 2014. Partendo dal presupposto che già a fine anno la crescita dovrebbe essere ripartita a tutta velocità, le stime per il 2014 si aggirano intorno all’1,5%, percentuale che potrebbe abbassarsi all’1,3%.
Rapporto sulla Germania
Ad aumentare le incertezze registrate dal Fmi è il notevole ribasso delle esportazioni della Germania nei confronti degli altri paesi europei in recessione. Nonostante i dati positivi provenienti dall’economia tedesca, ovvero consumi solidi e stabili e tasso di disoccupazione basso e sotto controllo, le difficoltà dell’Eurozona pesano come un macigno sulla capacità di crescita del paese.
Il Fmi ha consigliato alla Germania, al fine di ridurre l’incertezza, di portare avanti la riforma del mercato finanziario, aumentando gli ammortizzatori di capitale e incrementando la supervisione bancaria.
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