GRECIA: votata la fiducia al secondo governo di Alexis Tsipras

Felice Di Maro

8 Ottobre 2015 - 20:42

Al termine di tre giorni di dibattito con 155 voti a favore su 300 Tsipras ha ottenuto la fiducia dal parlamento ellenico. Entro novembre ci sarà la prima valutazione del programma di salvataggio.

GRECIA: votata la fiducia al secondo governo di Alexis Tsipras

Riconfermato il 20 settembre il secondo governo di Alexis Tsipras ha ricevuto la fiducia dal parlamento ellenico con i voti favorevoli di tutti i 155 parlamentari, dei 300 totali che appoggiano la coalizione formata da Syriza e Anel, Greci Indipendenti, il partito di estrema destra dichiaratamente anti-austerità e anti-immigrazione guidato da Panos Kammenos.

Le caratteristiche di Anel sono quelle di un forte conservatorismo in quanto è impegnato per la diffusione dei valori della Chiesa greco-ortodossa ed è per un rilancio del nazionalismo e, non a caso è contrario all’immigrazione, al multiculturalismo ed è invece favorevole alla messa al bando dei senzatetto che occupano case disabitate.

Oltre ad essere in generale non europeista rilancia un generico populismo di destra. Quest’ultimo, in particolare, ha messo Kammenos nei guai nel settembre 2013 perché venne indagato dalla magistratura di Salonicco per aver incitato i partecipanti ad un suo comizio a "linciare" Christos Pachtas, sindaco di Aristoteli, perché (a suo parere) corresponsabile" dell’inquinamento delle falde idriche della zona provocate dagli scavi di una compagnia mineraria. I media hanno diffuso che abbia detto:

Andate a linciare Pachtas ed io sono con voi.

Ovviamente Kammenos non si era reso conto che qualcuno lo aveva registrato ed aveva portato il nastro dal giudice. Con queste divergenze di fondo si prevede che il governo di coalizione Syriza-Anel non avrà vita facile.

Alexis Tsipas, oggi di nuovo premier della Grecia deve gestire l’accordo con creditori internazionali del 12 agosto che è stato approvato dal parlamento ellenico il 14 agosto. Su quest’accordo in relazione al rilancio dell’economia della Grecia ha dichiarato:

La nostra priorità è quella di finire entro novembre la prima valutazione del programma di salvataggio per ottenere la ricapitalizzazione delle banche fino alla fine dell’anno e avviare negoziati per la riduzione del debito. Una volta raggiunti questi obiettivi sarà possibile tornare a crescere, riguadagnando la fiducia degli investitori e uscire sul mercato nei primi mesi del 2017. Passeremo rapidamente l’ostacolo della prima revisione e concluderemo i grandi temi della ricapitalizzazione delle banche e del debito e si procederà a ritmo misurato nel cambiare la Grecia.

Per Tsipras non vi è dubbio che superare la prima revisione sarà obiettivamente possibile perché comunque al momento il suo governo e la sua maggioranza in parlamento si presenta nell’insieme coeso ma non si può dire che la situazione economica si stia normalizzando, al contrario il Fondo monetario internazionale stima per quest’anno un calo del Pil del 2,3%, e sarà dell’1,4% per il 2016. A quanto pare la ripresa ci sarebbe solo a partire dal 2017 e quando l’economia ellenica si dovrebbe espandere del 2,7% e dopo ben 8 anni di recessione su 9.

Il rapporto tra debito e Pil entro il 2020 dovrebbe rimanere lontanissimo dal target del 120% fissato nel 2012 dalla Ue e le stime dicono che sarà intorno al 185%. La riduzione del debito naturalmente non è detta che ci sarà e questo Tsipras lo sa bene. Ovviamente forse pensa che ricapitalizzando le banche ci potrebbe essere una qualche riduzione che comunque inciderà sulle banche ellenico in quanto cancellare titoli di debito significa insieme ai debiti cancellare anche i debiti.

In positivo la BCE ha tagliato da 88,9 a 87,9 miliardi il tetto dei fondi ELA, la liquidità di emergenza che ha iniziato ad erogare agli istituti ellenici sin dal mese di febbraio. Ricordiamo che i fondi ELA sono stati attivi da quando la Bce ha smesso di accettare i titoli di stato ellenici come collaterale di garanzia, a causa del loro rating che solo oggi sono C+. Ricordiamo sempre che i fondi ELA sono stati anche attivati per note polemiche e tra il primo governo Tsipras e i noti creditori, ex Troika.

Se tra il novembre del 2014 e lo scorso mese di luglio si è registrato un deflusso di 43 miliardi di euro dai depositi delle banche, ad agosto si è avuto un incremento da 120,8 a 121,14 miliardi, poco per potere parlare di un’effettiva inversione di tendenza, ma sufficiente per auspicare che la fuga si sia arrestata, anche se pesano moltissimo le restrizioni ai movimenti dei capitali, introdotte alla fine di giugno, che potrebbero essere del tutto eliminate all’inizio del 2016.

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