G20: preoccupazione per Fiscal Cliff. La crescita rimarrà modesta

Erika Di Dio

5 Novembre 2012 - 16:32

G20: preoccupazione per Fiscal Cliff. La crescita rimarrà modesta

Dalla prima sessione dei lavori del G20 a Città del Messico, la preoccupazione sembra essere unanime: il fiscal cliff americano che paradossalmente preoccupa più della crisi europea e diventa tema centrale delle discussioni tra i ministri delle finanze e i governatori del G20. Un G20 un po’ "sottotono" quest’anno per la mancanza di vari esponenti di spicco, tra cui il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner, il governatore della BCE Mario Draghi, il ministro delle Finanze francese Pierre Moscovici, e quello brasiliano, Guido Mantega, oltre che i vari funzionari cinesi.

Fiscal cliff: il tema centrale

Il governatore della Bank of Japan, Masaaki Shirakawa ha detto in un’intervista prima del summit, "Se gli Stati Uniti non riusciranno a risolvere la questione del fiscal cliff, le conseguenze colpiranno in modo drastico non solo l’economia americana ma anche l’economia mondiale e in particolare quella giapponese, per cui ogni Paese del G20 esorterà gli Stati Uniti ad affrontare il problema con fermezza". Il ministro delle Finanze Sudcoreano Bahk Jae-wan ha invece affermato che l’economia globale potrebbe già subire le prime conseguenze nel primo trimestre 2013 a causa dell’incertezza sul fiscal cliff ma parlando con i giornalisti di Reuters, si è detto fiducioso del fatto che il Congresso riuscirà a trovare una soluzione e ha detto, "Penso che a paragone con la crisi dell’eurozona, il problema del fiscal cliff sia molto più facile da risolvere".

Si sono trovati tutti d’accordo quindi ad esortare il nuovo presidente Usa a fare tutto il possibile per evitare che dal 1 Gennaio scattino i tagli alla spesa e gli aumenti delle entrate automatici che porterebbero ad una stretta da 6 mila miliardi di dollari.

Le prospettive sulla crisi europea

Il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria ha riassunto i colloqui sul tema "Crisi Eurozona" in questo modo: "L’Europa deve più che accelerare i suoi sforzi per venire a capo della crisi e se la Spagna dovesse chiedere aiuto sarebbe una decisione accettata e molto importante". I problemi legati all’Europa sembrano ora preoccupare meno, in particolar modo dopo l’annuncio della Bce del piano sull’acquisto illimitato di bond per i paesi più in difficoltà, anche se gli occhi rimangono comunque puntati sulla questione del debito della Grecia, che questa settimana dovrà confrontarsi in Parlamento con il passaggio del bilancio 2013 con i previsti tagli da 13,5 miliardi, necessari per ottenere la nuova tranche di aiuti internazionali da 31,2 miliardi.

Secondo un primo comunicato diffuso in queste ore, i rappresentati dei vari paesi riuniti oggi a Città del Messico sono comunque d’accordo nel parlare di una crescita globale "modesta", pur essendo fiduciosi sulla possibilità di trovare presto una soluzione. Nuove affermazioni saranno disponibili nel comunicato finale che verrà rilasciato al termine dei colloqui.

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