Francia, nuova sfida per Hollande: riforma del mercato del lavoro

Marta Panicucci

8 Gennaio 2013 - 14:59

Francia, nuova sfida per Hollande: riforma del mercato del lavoro

Il 2013 si apre per il presidente Hollande con una nuova importante sfida, quella legata alla riforma del mercato del lavoro, voluta da tempo dalle associazioni imprenditoriali, ma anche dai sindacati. Le prime lamentano, infatti, un’eccessiva rigidità delle norme che regolano i contratti dei dipendenti; mentre i sindacati denunciano un forte aumento della precarizzazione.
Hollande ha inserito, fin dell’inizio del mandato, la riforma del mercato del lavoro nella sua agenda di governo, invitando le parti sociali e il mondo imprenditoriale a trovare un accordo su questa delicato tema. Il termine ultimo per trovare un’intesa e delineare nuove norme per regolare il mercato del lavoro era fissato per il 31 dicembre, ma Hollande, viste le difficoltà, ha concesso qualche giorno in più. In settimana le ultime riunioni e trattative, poi come già annunciato da Hollande, sarà il governo stesso a prendere in mano la partita e intervenire con un provvedimento già steso. In questi giorni le parti sociali stanno cercando di appianare le divergenze e trovare un piano di riforma del lavoro condiviso in modo da evitare l’intervento coercitivo del governo di Hollande.

Cosa vogliono i datori di lavoro

In sostanza gli imprenditori, datori di lavoro di migliaia di francesi, chiedono riforme del lavoro volte al raggiungimento di due obiettivi finali. Il primo riguarda la flessibilità salariale e della gestione degli orari di lavoro e della mobilità dei dipendenti. I datori di lavoro vorrebbero vedersi riconosciuto il diritto di spostare un dipendente da una mansione a un’altra e da una sede ad un’altra nel raggio di 50 km. Inoltre, la flessibilità salariale permetterebbe agli imprenditori di diminuire lo stipendio dei dipendenti, in momenti di crisi finanziaria dell’azienda, garantendo però il mantenimento del posto di lavoro.
Il secondo obiettivo messo sul tavolo delle trattative riguarda i limiti da porre, alla magistratura nel giudicare i piani di ristrutturazione aziendale, e alle ragioni che permettono ricorsi e indennità imposte.

Cosa vogliono i sindacati

Tema fondamentale per i sindacati quello delle norme che regolano il mercato del lavoro, e da sempre argomento di violenti scontri con la classe imprenditoriale e politica. Anche loro, come gli imprenditori, hanno messo sul tavolo delle trattative, due obiettivi da raggiungere. Il primo è un aumento dei contributi richiesti alle aziende sui contratti a breve e brevissimo termine, nella speranze che questo disincentivi tale pratica. Sul tema le associazioni sindacali hanno trovato un sostegno nel governo; Hollande sarebbe, infatti, intenzionato a escludere tali contratti dai crediti d’imposta appena varati.
Il secondo scopo della riforma del lavoro sarebbe l’estensione dell’assistenza sanitaria complementare per tutti i lavoratori, per un costo complessivo di circa 3 miliardi.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it