Tutti in fuga dalla Francia tassata da Hollande: oltre a Bernard Arnault, che è andato in Belgio, Gérard Depardieu, che è diventato cittadino russo, Monica Bellucci e Vincent Cassel, trasferitisi a Rio de Janeiro per "la poesia del luogo", adesso anche Nicolas Sarkozy e sua moglie Carla Bruni stanno preparando le valigie, per andare a Londra, e più nello specifico, nel distretto di lusso di South Kensington.
Una fuga per "ragioni di business"
Dietro la fuga, in realtà, come ha affermato lo stesso Sarkozy, ci sarebbero solo motivi di business, visto che l’ex presidente francese avrebbe intenzione di istituire un fondo da 1 miliardo di sterline, e non sarebbe dunque a causa dell’elevata tassazione imposta da Holland che metterebbe in pericolo i suoi 150mila euro guadagnati per ogni ora di lezione tenute da più parti.
In realtà l’emendamento proposto di Hollande di tassare oltre il 75% i redditi oltre 1 milione di euro è stato bocciata dalla Corte Costituzionale di Parigi, visto che contrasterebbe il principio di uguaglianza. Poco importa, per i super-ricchi francesi. Altro che fuga di cervelli e fuga di capitali: dalla Francia fuggono letteralmente le persone.
Difficile, tuttavia, per Sarkozy abbandonare il suo Paese, visto che è ancora sotto indagine per il caso Bettencourt, per il quale è stato accusato di avere utilizzato contanti illegali dalla donna più ricca del Paese transalpino, Liliane Bettencourt, allo scopo di finanziare la propria campagna elettorale nel 2007.
Anche Google nel mirino
Le battaglie di Hollande e del suo governo, però, non finiscono di certo qui: anche Google è sotto il mirino della tassazione francese. Il Ministro della Cultura Aurélie Filippetti ha infatti annunciato di stare studiando una proposta per tassare Google, colpevole di sfruttare le notizie dei giornali francesi. Visto che Google fattura ogni anno circa 30 miliardi in Europa, di cui 2 nella sola Francia, la Filippetti ritiene ingiusto che l’azienda di Redmond non paghi i giusti corrispettivi alla Francia. E poco importa se Google sta attualmente patteggiando con l’editoria transalpina per una cifra che si avvicina ai 50 milioni di euro: la Francia non ha intenzione di tirarsi indietro nei suoi attacchi contro il motore di ricerca, cosa che potrebbe raffreddare ulteriormente i rapporti.
L’esagerata tassazione in Francia potrebbe portare pochi benefici al Paese di Hollande, visto che il debito ha registrato un incremento di oltre l’85% del PIL: e se oggi tutti gli occhi sono puntati verso l’Europa del Sud, niente vieta che in un prossimo futuro (invero molto vicino) l’attenzione si sposti proprio verso Parigi. Da cui attualmente stanno fuggendo attori, uomini d’affari, investitori ed ex presidenti. E a meno di non chiudere le frontiere, sembra proprio che questo trend rischi di aumentare.
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