La Francia è terrorizzata dal terrorismo, Parigi in stato di guerra. Charlie Hebdo, Montrouge e Porte de Vincennes, cronaca e analisi delle tre vicende
Il terrorismo è entrato nel cuore dell’Europa. Parigi è assediata, paralizzata, spaventata. Tre attacchi in tre giorni: Charlie Hebdo, Montrouge e adesso Porte de Vincennes.
Tre uomini, collegati tra loro, che in 51 ore hanno mandato nel panico non solo la Francia, ma tutta Europa, trasmettendo la sensazione che nessuno è al sicuro, da nessuna parte. Nel frattempo tornano alla mente le immagini di quanto accadde a Londra e Madrid alcuni anni fa.
Un terrorismo che ha cambiato volto, nomi, modus operandi, ma che continua con la sua missione: terrorizzare i Paesi occidentali in nome di un integralismo che nulla ha a che fare con il vero islam e dal quale molti musulmani si sono dissociati.
Si sa poco di queste mine impazzite che hanno messo sotto assedio Parigi, ma le loro azioni ci fanno comprendere una sola cosa: il terrorismo non è più quello che conoscevamo, non è più quello dell’11 settembre. Non esiste più una grande organizzazione che compatta, organizza grandi operazioni atte a colpire i Paesi occidentali. Adesso ci sono dei singoli ben addestrati che da soli colpiscono obiettivi scelti al solo scopo di scatenare la paura. Uomini disposti a morire per raggiungere il loro fine, addestrati alla jihad, abituati a combattere in Nazioni come Siria e Iraq, persone che tornano in Europa con lo scopo di punire chi secondo loro manca di rispetto all’Islam e i suoi dettami.
La cronaca degli eventi
Il 7 gennaio 2014 due fratelli Cherif e Said Kouachi, sono entrati nella redazione di Charlie Hebdo, celeberrimo settimanale satirico transalpino, e hanno cominciato a sparare, dandosi poi alla fuga. 12 i morti tra i quali i famosi vignettisti Stephan Charbonnier, detto Charb (direttore del giornale), Cabu, Tignous e Georges Wolinski.
Secondo i due killer,alcune famose vignette di Charlie Hebdo avrebbero mancato di rispetto a Maometto. Un attacco mirato, volto a minacciare la libertà di espressione garantita da ogni paese democratico, che ha suscitato lo sdegno di tutto il mondo.
Ieri mattina, mentre le forze speciali francesi davano la caccia ai due killer, un uomo, identificato come Amedy Coulibaly, ha cominciato a sparare, uccidendo una poliziotta nel quartiere di Montrouge.
Oggi, quello stesso uomo è entrato in un alimentari Kosher situato a Porte de Vincennes, zona est della città, prendendo in ostaggio 6 persone e ferendone una gravemente. Nel frattempo, le forze speciali starebbe trattando con i fratelli Kouachi, assediati in una tipografia di Dammartin en Goele, in Rue Clement, a una quarantina di chilometri a nord-est di Parigi.
All’interno del supermercato ci sarebbe anche Hayay Boumeddiene, una donna che, secondo la polizia, sarebbe complice di Coulibaly.
Il collegamento
Se ieri le forze di polizia francesi avevano smentito qualsiasi tipo collegamento tra l’attacco di Charlie Hebdo e l’omicidio di Montrouge, oggi la vicenda assume tutta un’altra luce.
I tre uomini infatti, farebbero parte della stessa cellula jihadista, quella di Buttes-Chaumont, nome derivante del parco parigino del XIX arrondissement in cui si radunavano i reclutatori jihadisti per la guerra in Iraq.
La conferma arriva dallo stesso Amedy Coulibaly, che minacciato di uccidere gli ostaggi se le forze di polizia non lasceranno andare i fratello Kouachi.
Terrorismo a Parigi
Tre uomini che da soli hanno messo sotto assedio Parigi. Nelle ultime ore, la capitale francese è diventata una città fantasma. Metropolitana ferma, polizia e militari in ogni angolo, cittadini spaventati che temono di uscire di casa. Uno scenario da film, una vicenda ancora più incredibile se si pensa che stiamo parlando di una delle più grandi città dell’Europa. Non è l’Iraq, non è la Siria, è la Francia la Nazione terrorizzata da tre integralisti islamici disposti a morire per la loro causa.
L’intero mondo assiste incredulo a quanto sta accadendo. Un summit governativo è stato indetto domenica a Parigi per cercare di sviluppare una strategia comune contro il terrorismo.
Nel frattempo, gli eventi delle ultime ore alzano la posta in palio: a repentaglio non c’è "solo" la libertà di espressione, ma la libertà individuale di ogni cittadino.
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