Dopo i forti acquisti delle ultime sedute, sul forex sono tornate le vendite sullo yen giapponese complice il rimbalzo della borsa di Tokyo. Dopo aver perso oltre tre punti percentuali nella prima seduta di questa nuova ottava, l’indice azionario Nikkei-225 è riuscito a salire dell’1,39% a 13.869 punti, restando però al di sotto della soglia psicologica dei 14mila punti. L’indebolimento dello yen è stato favorito anche dal dato inferiore alle attese relativo alla produzione industriale giapponese, che a giugno è scesa del 3,3% su base mensile. Le stime di consensus erano per un calo dell’1,5%.
Buono, invece, il dato relativo al tasso di disoccupzione giapponese, che è diminuito al 3,9%. Si tratta di un chiaro segnale positivo della politica economica del premier Shinzo Abe, ormai nota come Abenomics. Intanto, proseguono anche le manovre della People’s Bank of China (PBOC) , che stanotte ha iniettato liquidità sui mercati monetari per scongiurare una nuova crisi di liquidità, come quella della seconda parte di giugno scorso. Non accadeva da febbraio.
La PBOC ha iniettato 17 miliardi di yuan, ovvero circa 2,77 miliardi di dollari. Sullo sfondo resta sempre lo spauracchio di un hard landing dell’economia cinese, ma per ora sono stati evitati ulteriori rischi di liquidità. Sul forex il tasso di cambio dollaro-yen è tornato sopra 98, toccando un top di giornata a 98,45. Ieri la quotazione era scesa fino a 97,63. Risale con decisione anche il cross euro-yen, che tocca quota 130,50 dopo l’approfondimento bearish fino a 129,58 avvenuto ieri.
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