Ieri è stata una seduta molto negativa per le borse, in particolare per le piazze finanziarie europee. La peggiore è stata senza dubbio Milano che ha perso il 2%, nonostante un’avvio in forte rialzo dopo la nomina di Mario Monti per la formazione del nuovo governo tecnico a seguito delle dimissioni di Silvio Berlusconi. E’ salito nuovamente lo spread tra Btp-Bund a 492 punti, nonostante gli interventi della BCE sul mercato secondario. Intanto, ieri l’asta dei Btp quinquennali da 3 miliardi di euro ha mostrato un rendimento in salita al 6,29%, livelli che non si vedevano dal 1997. Nella parte breve della curva dei tassi, lo spread tra Btp e Bund a 2 anni è salito fin sopra i 580 punti base.
La tensione sul mercato secondario dei titoli di stato sta abbracciando quasi tutta la zona euro. Non è solo l’Italia a soffrire la volatilità dello spread col Bund. Sul finire della scorsa settimana è toccato alla Francia prima e all’Austria poi fare i conti con le vendite sui propri titoli di stato. Ora anche la Spagna è tornata nel vortice della speculazione dopo che lo spread tra Bonos decennali e Bund di pari durata ha raggiunto ieri un top storico a 429 punti, a pochi giorni dalle elezioni politiche. Si tratta di un record storico, mai raggiunto prima d’ora dall’introduzione dell’euro. Livelli del genere non si vedevano dai tempi della peseta, circa 16 anni fa.
Stamattina nuove tensioni sul mercato del debito che hanno provocato, tra l’altro, un’apertura molto negativa dei futures europei (intorno all’1,5% per il Dax30 e all’1% per il Cac40). Prima di tutto lo spread tra Btp e Bund è salito fino a 497 punti, ma non possono sorridere nemmeno la Spagna (433 punti), la Francia (166 punti) e il Belgio (280 punti). Stamattina sono stati pubblicati anche i dati sul Pil del terzo trimestre in Germania e Francia: Berlino mostra una crescita dello 0,5% (preliminare) per un +2,6% annualizzato; Parigi cresce dello 0,4% (dato preliminare anche qui, migliore delle attese ferme a +0,3%), dopo la contrazione dello 0,1% nel trimestre precedente.
Alle ore 11 è atteso la stima flash per il Pil dell’intera Ue: gli analisti si aspettano una crescita nel terzo trimestre dello 0,2% (+1,4% a/a). Occhio anche allo ZEW tedesco, sempre alle ore 11. In mattinata sarà pubblicato anche il dato sull’inflazione ad ottobre nel Regno Unito (ore 10.30), attesa in crescita dello 0,1% su base mensile (+5,1% a/a). Infine, nel pomeriggio molti dati macro sono attesi negli USA: vendite al dettaglio, indice Empire Manufacturing, indice dei prezzi alla produzione, scorte delle imprese.
Sul Forex l’euro è sotto il tiro delle vendite, anche se da una mezz’ora circa sta reagendo molto bene. Il cross EUR/USD è sceso a 1.3575 mentre ora quota in area 1.3615. Se il rimbalzo dovesse proseguire, il prossimo target sarà senza dubbio 1.3650 e forse anche 1.3680. Tuttavia, in caso di peggioramento del sentiment e accelerazione al ribasso dei listini europei, il cambio potrebbe perdere nuovamente quota e andare a testare i supporti di area 1.3580-70.
Il cambio EUR/JPY, invece, ha perforato il supporto di 104.70 spingendosi fino a 104.54. Non è da escludere un ritorno delle vendite e un test di area 104.50 che, se rotta al ribasso, dovrebbe creare i presupposti per un approfondimento fino a 104 nelle prossime ore. Sul Forex è in ripresa la sterlina, in attesa del dato sull’inflazione, tornata sopra 1.59 contro dollaro dopo aver trovato un buon supporto a 1.5870.
© RIPRODUZIONE RISERVATA