Forex: propensione al rischio. Mercati decisamente interessanti

Forex: propensione al rischio. Mercati decisamente interessanti

Come avrebbe detto il grande Guido Meda, tutti in piedi sul divano, il mercato c’è! E si vede.

La reazione mostrata sulla pubblicazione dei Non Farm Payrolls è stata da manuale correlativo, con dollari venduti in prima battuta e corrispondente acquisto di rischio (leggasi azionario, materie prime e valute a più alto tasso rispetto al biglietto verde) per poi vedere forti vendite, una volta capito che la diminuzione del tasso di disoccupazione dal precedente 8.2% all’attuale 7.8% è molto probabilmente da attribuire alla diminuzione della base di calcolo dell’indicatore (le persone che cercano attivamente lavoro).

Le eccezioni, in grado di farci capire come il mercato si sarebbe mosso da lì a poco tempo, sono state rappresentate dall’oro e dal dollaro australiano. Partiamo con il secondo, che ha ricoperto un’importanza minore all’interno di questo quadro, in quanto “drogato” dagli ultimi accadimenti a livello di politica monetaria.

Il taglio dei tassi da 3.50 a 3.25% visto la scorsa settimana ha infatti prodotto forti vendite di dollari australiani che hanno fatto decorrelare il cambio rispetto agli altri strumenti finanziari ai quali solitamente è legato. Il fatto che esso non sia salito molto sulla release del dato è stata una prima indicazione (anche se come visto debole) di quello che poi sarebbe successo.

L’oro invece è stato venduto da subito, in quanto le grosse quantità di ordini sopra 1,795.00 non erano sufficienti per determinare una rottura rialzista, ed il movimento compiuto è stato davvero anticipatore. Dopo le prime salite sul rischio infatti, abbiamo assistito a massicci riacquisti di dollaro americano, che hanno determinato le discese che vedremo tra poco nella sezione tecnica.

E di fronte a tale concertazione di sentiment, anche il dollaro australiano ha seguito i movimenti (situazione potenziale molto ben evidenziata dallo Speculative Sentiment Index, che segnalava sbilanci dei trader retali sul lato lungo del mercato – ovvero lunghi di dollari australiani – con stop sotto i livelli di supporto, che quando colpiti hanno determinato un movimento opposto rispetto a quanto i trader si attendevano).

Oggi i mercati americani saranno chiusi in occasione del Columbus Day, attenzione dunque alla ridotta liquidità che potrebbe portare a forti aumenti di volatilità sui mercati.

EurUsd
Molto bella la price action mostrata dall’EurUsd, che dopo essersi appoggiato sulla media mobile esponenziale a 21 periodi su un grafico orario ha rotto a rialzo la figura di continuazione individuata venerdì, andando a superare 1.3050. Il trend rialzista di breve rimane ancora intatto, e fino a quando non torneremo sotto 1.2970 (punti precedenti che possono funzionare da supporto, trendline e media mobile a 100 periodi, potremo considerarlo tale. Un ritorno sopra 1.300 aprirebbe le porte ad un recupero verso 1.3035, mentre un ritorno sotto 1.2950 cambierebbe lo scenario in ribassista, con target in area 1.2910.

UsdJpy
Chi ha sfruttato il livello di 78.30, da cui arrivavano i livelli di resistenza statici visti sull’ultima salita e la media a 100 periodi su un grafico orario, area che forniva ottime opportunità di acquisto di dollari a fronte di un buonissimo risk reward, che prevedeva il posizionamento di stop e reverse sotto, appunto, questo livello, ha passato un bel venerdì. Il UsdJpy ha infatti ripreso quota fino a raggiungere e superare 78.80, senza riuscire ad avvicinarsi alle resistenze più importanti in area 79.00/15.Il trend di breve rimane rialzista e l’area tra 78.40/50 sarà da considerare come un buon supporto. (trendline ed ema 100), oltre che ai punti precedenti passanti per 78.30. Per assistere a discese occorre vedere superato 78.20

EurJpy
Stesso copione del UsdJpy sul suo cross EurJpy. Il livello di 101.85 ha funzionato molto bene da supporto statico/dinamico (osservabile su un grafico orario) ed ha fatto correre i prezzi fon’oltre 102.50. Tra 102.50 e 103.00 passano infatti delle forti zone di resistenza, che consigliano di lavorare a rialzo su rotture di 102.50 ma con orizzonti di profit abbastanza vicini e compresi in quest’area (almeno per parte della posizione). 101.70 il livello che deve tenere per far sì che questo scenario si realizzi, altrimenti potremmo assistere a discese verso 101.50.

GbpUsd
Buono anche il quadro tecnico tracciato sul cable, con i prezzi che, dopo aver resistito sopra il supporto dinamico indicato in 1.6170, sono riusciti ad arrivare a target in area 1.6215 (situazione simile a quanto successo su EurUsd, livello tra l’altro corrispondente alla proiezione dell’altezza della congestione a bandiera che abbiamo visto venerdì mattina). Il ritorno sotto 1.6170 ha spazzato via 1.6150 ed ora ci troviamo sopra 1.6100, che dovrà essere il livello da seguire per intercettare accelerazioni verso 1.6070 in caso do rottura, livello che se non dovesse tenere aprirebbe la strada a 1.60 figura. Sul 70 infatti passano i punti statici precedenti e la parte bassa del canale ribassista, che potrebbe funzionare da supporto (ottimo risk reward con stop e reverse secondo i livelli indicati) e mantenere le quotazioni all’interno del canale da disegnare su un orario.

AudUsd
Bene chi ha lavorato sul dollaro australiano seguendo le indicazioni de correlativi che ci sono arrivate a partire da martedì scorso, dopo il taglio di tassi visto. A differenza di quanto visto sugli altri cambi che contengono il dollaro all’interno della quotazione infatti, la congestione è durata più tempo e la rottura è stata a favore del greenback (mentre su eur e gbp la reazione sui NFP è stata di vendita di dollari che sono andati a finanziare acquisti di rischio, dollari che tuttavia non sono stati venduti contro l’australiano in maniera massiccia – tant’è che siamo rimasti sotto le resistenze di 1.0275 dopo il dato – e che sono stati acquistati in maniera importante, quando l’euforia post dato è svanita anche su euro e pound). 1.0185/1.0200 l’area da seguire per assistere a nuovi approfondimenti a ribasso (in caso di sua rottura interverrebbe 1.0240), che in caso di rottura di 1.0150 potrebbero portare a 1.0100 figura.

XauUsd
Forte volatilità sul metallo giallo che si è riportato intorno a quota 1,770.00. Possibile formazione di una divergenza rialzista oraria (stocastico 10-6-3), con attenzione da prestare a 1,763.50, livello che se rotto può portare a 1,757.00. 1,780.00 area di resistenza principale.

USOil (WTI)
Montagne russe sul petrolio, con rinnovate discese verso i minimi precedenti. Essi possono essere raggiunti in caso di rottura ribassista di 88.75 (possibile sfruttare un’operatività veloce da 89.00 a 88 ¾), mentre 90.00 rappresenta la resistenza dinamica da poter sfruttare in caso di pull back. Sopra 90.50 cambia lo scenario a rialzista.

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