Sul finire della scorsa settimana il mercato forex ha sperimentato un ritorno della direzionalità a vantaggio del dollaro americano, che ha sfruttato al meglio gli ultimi dati macroeconomici molto positivi sul fronte del mercato del lavoro (disoccupazione e sussidi ai minimi dal 2008). Il gap di competitività tra gli Stati Uniti e le altre potenze occidentali è ora evidente, così gli investitori preferiscono acquistare dollari americani in un contesto di mercato favorevole all’assunzioni di maggiori rischi.
Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro sta consolidando sotto 1,30 e stanotte ha aperto con un leggero lap down. I prezzi, che venerdì sono scesi ai minimi da oltre un mese a 1,2935, stanno provando ad appoggiarsi sull’area di supporto di 1,2950 per tentare nelle prossime ore un test della key-area, nonché soglia psicologica, di 1,30. Il dollaro americano è molto forte anche su yen, sterlina e dollaro australiano. Il cross dollaro/yen è salito ai top da ottobre 2008 a 102,15, il cable è improvvisamente precipitato quasi fino a 1,53, mentre l’Aussie è sceso fin sotto la parità.
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