Sul forex tiene banco la politica monetaria molto aggressiva della Bank of Japan, che tra l’altro ha suscitato polemiche in Europa sul modo in cui l’istituto nipponico sta favorendo il processo di svalutazione della propria moneta. Tuttavia, dalla riunione di ieri notte è emerso che la grande lotta alla deflazione scatterà solo dal 2014. Infatti, dopo l’approvazione del piano di stimolo fiscale approvato dal governo Abe da 20mila miliardi di yen (169,5 miliardi di euro), dal 1° gennaio sarà la volta del piano di quantitative easing illimitato.
Il piano è praticamente identico a quello della Fed. Prevede l’acquisto di asset sul mercato da parte della BoJ a tempo indeterminato, per un importo pari a 13mila miliardi di yen al mese (110 miliardi di euro). La quota destinata all’acquisto di titoli di stato sarà pari a 2mila miliardi di yen, ovvero 17 miliardi di euro. Il piano raggiungerà 76mila miliardi di yen a fine 2013, ma aumenterà a 10mila miliardi di yen a fine 2014.
Sul forex la reazione degli investitori non si è fatta attendere, ma questa volta l’effetto provocato dalle decisioni della BoJ è stata l’opposto rispetto a quanto si sperava. Lo yen ha messo il turbo, mostrando decisi apprezzamenti contro le major currencies. Il tasso di cambio dollaro/yen è crollato a 88,05, mentre il cambio euro/yen è sceso fino a 117,04 dai top di periodo di 120,70. Giù anche sterlina/yen a 139,25.
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