E’ davvero un “martedì nero” per i mercati finanziari con gli investitori che hanno messo in atto una forte liquidazione su tutti gli asset più rischiosi, in particolare l’azionario. Wall Street prosegue in deciso calo, mentre in Europa le perdite sono state davvero clamorose. Le borse di Milano e Atene hanno perso quasi il 7%, mentre Francoforte e Parigi hanno lasciato sul terreno rispettivamente il 5% e il 5,4%. Forte tensione sul mercato del debito europeo, con la BCE che è dovuta intervenire per frenare la caduta a picco dei titoli italiani e spagnoli. Tuttavia, lo spread Btp-Bund ha aggiornato i record storici a 460 bp circa, mentre i CDS sull’Italia hanno raggiunto i 510 bp.
Sul Forex l’euro è riuscito a superare 1.37 contro dollaro ma ora sembra tornato nuovamente sotto i colpi delle vendite, che potrebbero riportare il cambio al test dei minimi di giornata di 1.3608. Infatti, il sentiment negativo che si respira sempre a Wall Street potrebbe facilitare la ripresa delle vendite, anche se non è da escludere qualche ora o un giorno almeno di distribuzione prima di una nuova imponente gamba ribassista. Lo stesso discorso può essere fatto per EUR/JPY, ora sopra 107.20, anche se l’interventismo della BoJ potrebbe frenare il naturale apprezzamento dello yen che resta pur sempre una delle valute più acquistate nei momenti di turbolenza.
Sul Forex rimbalza maggiormente la sterlina, che contro il biglietto verde è tornato in area 1.5950. Il cable potrebbe tentare un ritorno in area 1.60, dove però lo dovrebbe attendere una folta schiera di venditori probabilmente ingolositi dai livelli molto alti raggiunti negli ultimi giorni per vendere a prezzi convenienti in vista di una forte discesa nelle prossime sedute. Tra le commodity l’oro resta sopra 1700$, mentre l’argento è in area 32.8$. In difficoltà anche il petrolio Wti in area 90$ al barile.
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