Forex: mancato "tapering" della FED può favorire il super-euro

Nicola D’Antuono

23 Settembre 2013 - 09:50

Forex: mancato

Il mancato avvio del tapering da parte della FED rischia di creare nuovamente i presupposti per un boom del cambio euro-dollaro, attualmente sopra 1,35 e ormai non lontano dai top dell’anno di area 1,37. Secondo gli analisti finanziari di Ubs, il rinvio del piano di ridimensionamento degli stimoli monetari della FED dovrebbe sostenere ancora l’ascesa del cambio euro-dollaro, che ora ha tutte le carte in regola per raggiungere il massimo del 1° febbraio scorso di 1,3710. Ora bisognerà capire cosa intende fare la BCE, che si riunirà il prossimo 2 ottobre.

Le aspettative di avvio del tapering entro la fine dell’anno si sono ora decisamente ridimensionate. Si parla della possibilità di un piccolo tapering con il meeting del Fomc del 30 ottobre, ma ormai per nuove indicazioni potrebbe essere necessario attendere la riunione del 18 dicembre, l’ultima di Ben Bernanke alla guida dell’istituto monetario di Washington. Infatti a ottobre gli USA dovrebbero preoccuparsi maggiormente del cosiddetto debt ceiling, ovvero il tetto all’mdebitamento pubblico.

La FED ha fatto marcia indietro sul tapering quando ha visto l’impennata dei tassi di mercato, dopo che nel corso della riunione di maggio Bernanke aveva anticipato la possibilità di ridurre il piano di quantitative easing. I rendimenti del T-Note a 10 anni sono volati quasi al 3% e i mutui diventati subito più costosi. Quando i dati sul mercato immobiliare USA hanno evidenziato una frenata, ecco che Bernanke ha deciso di attendere ancora prima di avviare la exit strategy.

Sul forex il tasso di cambio euro-dollaro resta sopra 1,35, ma venerdì scorso è salito fino a 1,3568 sui livelli più alti degli ultimi 8 mesi. Nel breve periodo è possibile un pullback verso 1,3450 e forse anche fino a 1,34, ma il trend rialzista resta ancora solido e potrebbe sperimentare nuovi allunghi nei prossimi giorni fino a 1,3650 prima e 1,3710 poi. Il dollaro americano dovrebbe restare sotto pressione anche nelle prossime settimane, favorendo così l’ascesa del super-euro e delle altre valute.

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