Forex: lira turca ai minimi da oltre 5 mesi sul dollaro. Male il pil del secondo trimestre

Sui mercati valutari sembra essere tornata sotto pressione la lira turca, protagonista di un 2013 davvero difficile con una svalutazione superiore al 20% e il raggiungimento dei minimi storici. A pesare sull’andamento della moneta di Ankara non è solo l’elezione a presidente della Repubblica di Turchia dell’ex premier Recep Tayyip Erdogan, che spinge per il taglio dei tassi di interesse senza preoccuparsi di mettere a rischio l’autonomia della banca centrale nazionale, bensì il deterioramento dei fondamentali macroeconomici del paese. Sulle rive del Bosforo bisogna fare i conti con un’economia in deciso rallentamento.

Infatti, il pil relativo al secondo trimestre dell’anno in corso è cresciuto solo del 2,1% su base annua, mentre nel trimestre precedente la crescita del pil era stata pari al 4,3% su base tendenziale. Secondo quanto dichiarato oggi dal ministro delle Finanze turco, Mehmet Simsek, quest’anno la Turchia potrebbe non essere in grado di centrare il target di crescita del 4%. Le difficoltà dell’economia turca sono riconducibili alla stretta monetaria messa in atto dalla banca centrale domestica, dal debole andamento delle esportazioni verso l’Europa e dalle forti tensioni geopolitiche nell’area mediorientale (Siria, Iraq, Palestina).

Sul mercato internazionale delle valute la lira turca è scesa sui livelli più bassi da oltre 5 mesi sul dollaro statunitense, con il tasso di cambio USDTRY salito in area 2,2130 nel corso della mattinata. Attualmente il cambio si è attestato poco sopra 2,20. Negli ultimi tre giorni la lira turca ha perso il 2,6% circa nei confronti del biglietto verde, ma secondo gli analisti finanziari il deprezzamento potrebbe proseguire ancora nelle prossime sedute. La valuta di Ankara è in netto calo anche contro euro: negli ultimi tre giorni il cross EURTRY è passato da 2,79 a 2,8620, per una performance del 2,5% circa.