Stamattina la Spagna ha collocato titoli ddi stato a 3 e 6 mesi per un ammontare rispettivamente pari a 2,01 miliardi di euro e 966 milioni. I titoli a 3 mesi hanno evidenziato un calo della domanda e un balzo dei rendimenti al 5,11% dal 2,292% dell’asta precedente. Per quanto riguarda i titoli a 6 mesi, la domanda è stata decisamente superiore rispetto all’asta precedente, mentre il rendimento lordo è passato dal 3,302% al 5,227%.
Intanto il premier italiano in pectore, il professor Mario Monti, si è recato a Bruxelles dove illustrerà all’Ue i piani di rilancio dell’Italia. Monti rilancerà anche l’ipotesi degli eurobond, che però trova da tempo una ferrea opposizione dalla Germania. Ieri la borsa di Milano ha perso quasi il 4,8%, mentre oggi è in leggero rialzo. Tuttavia, lo spread Btp-Bund si è attestato senza grossi scossoni tra 470 e 480 punti base, anche se secondo Credit Suisse c’è il rischio che i titoli decennali italiani possano schizzare fino al 9% di rendimento nelle prossime settimane. Il Commissario Ue, Olli Rehn, ha ribadito che il monitoraggio sulle manovre dell’Italia proseguirà ancora nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, ma c’è fiducia sulla possibilità di consolidare il bilancio attraverso riforme coraggiose.
La crisi europea sembra però allargarsi a macchia d’olio. Non solo i timori sui PIIGS, ma anche sulla Francia – che rischia il downgrade della tripla A – e ora anche Belgio ed Ungheria. Il Belgio è praticamente senza un governo stabile da 19 mesi. Ieri il socialista Elio di Rupo, che era stato incaricato da Alberto II di formare un nuovo governo, ha chiesto al re di essere sollevato dall’incarico soltanto sei mesi dopo essere stato assunto. La crisi politica impedisce di apportare i correttivi al bilancio 2012 per ridurre il debito pubblico ormai al 100% del Pil. Il Belgio rischia seriamente una bocciatura dalle principali agenzie di rating. E poi c’è l’Ungheria, che ha chiesto gli aiuti finanziari al Fondo Monetario Internazionale “in via precauzionale”. Il paese rischia pesanti downgrade sul rating con possibilità di raggiungere presto il livello “junk” (spazzatura).
Sul Forex il cambio EUR/USD continua ad essere respinto ogni qualvolta arriva a contatto con l’area di resistenza di 1.3550. Siamo nella parte alta del trading range, ben visibile sul grafico a 4 ore, dove i venditori sembrano essersi posizionati su vari livelli a partire da area 1.3540. L’incertezza cresce a vista d’occhio e la sensazione è che il cambio potrebbe essere nuovamente respinto con decisione nel caso in cui le borse europee dovessero invertire il trend rialzista mostrato questa mattina. Di converso, uno strappo verso l’alto degli indici favorirebbe un breakout dell’euro/dollaro con target compreso tra 1.36 e 1.3630.
Sul Forex troviamo poi una fase di bassa volatilità sul cambio EUR/JPY, attualmente in area 104. Andamento volatile, invece, per la sterlina che contro dollaro ha prima provato un allungo (fallito) fino a 1.5690, poi è scesa con forza fino in area 1.5620 e poi è ritornata in area 1.5660. Tra le commodity, l’oro resta poco sotto la soglia dei 1700$ l’oncia, mentre l’argento è in area 31.66$/oz. Il petrolio Wti, invece, è in area 98$ al barile.
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