Forex: i rischi arrivano dalle valute dei paesi emergenti

Nicola D’Antuono

16 Luglio 2013 - 07:41

Forex: i rischi arrivano dalle valute dei paesi emergenti

Nel primo semestre dell’anno le valute dei paesi emergenti hanno sofferto molto, complice soprattutto il peggioramento dei fondamentali economici, la deboleza delle commodity, l’aumento del rischio-paese e le aspettative di riduzione degli stimoli monetari della FED nei prossimi mesi. Da fine maggio a oggi le divise dei mercati emergenti hanno perso in media circa il 5% su dollaro statunitenese ed euro. Morgan Stanley vede rosa per il biglietto verde, ma suggerisce di puntare anche su renminbi cinese e peso messicano. Le prospettive a medio termine per le valute dei mercati emergenti sono negative anche per Goldman Sachs.

La banca di investimenti newyorkese ha una view negativa sulle valute emergenti, a causa del “rallentamento della crescita economica locale e da una diminuzione dei flussi di investimenti dall’estero”. Sulla moneta cinese le previsioni di lungo periodo restano positive, in quanto Pechino potrebbe sempre più spingere verso una rivalutazione dello yuan (o renminbi) per favorire l’aggiustamento strutturale del sistema economico, attualmente in una fase di difficoltà. Il peso messicano dovrebbe beneficiare del miglioramento dell’economia a stelle e strisce.

Rispetto al passato godono di minore appeal le valute nordiche di Svezia e Norvegia, sulle quali sia Morgan Stanley che Société Générale hanno una view “neutral”. Secondo la banca americana, la corona norvegese sta risentendo negativamente dell’ampliamento del differenziale di rendimento con il dollaro americano. Tra le major currencies, invece, Morgan Stanley ritiene che sterlina e franco svizzero sono destinate a indebolirsi, in linea con i target di aumento della base monetaria perseguiti dalle rispettive banche centrali.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it