A gennaio i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4%, più delle attese degli analisti che si aspettavano un +0,3%. L’indice core, invece, che escude alimentari ed energetici, è salito dello 0,2%, rispetto alle stime ferme allo 0,1%. Negli ultimi 12 mesi l’inflazione è aumentata dell’1,6%, livello ancora al di sotto del target della Fed. Più delle attese anche le nuove richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione, risultate a 410mila (25mila in più rispetto alla scorsa settimana) mentre le stime di consensus erano per un aumento a 400mila unità. A seguito di questi dati, i più importanti della giornata, il dollaro è sceso molto contro le majors. L’euro/dollaro è salito in area 1,36, usd/jpy è tornato in area 83,30, il cable è salito fin sopra 1,6150. In netto ribasso anche usd/chf (segnalato nell’ultimo report), che ha rotto al ribasso 0,9550 e si è spinto fin sotto 0,95. Molto forte il franco svizzero, vendite anche sull’euro dopo l’aumento degli spread tra il Bund e i titoli periferici. In rialzo oro (1.380$) e argento (30,8$). Wall Street prosegue con un calo dello 0,2% circa.
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