Sui mercati europei si respira un clima di euforia, con gli acquisti degli investitori internazionali ben indirizzati su azioni e bond della periferia europea ma anche dei paesi "core". L’Italia è il mercato maggiormente sotto i riflettori in questa fase. Piazza Affari è ai massimi da quasi tre mesi, mentre lo spread Btp-Bund è in area 270 punti base. Ieri in asta il rendimento del Btp decennale è diminuito al 3,94%, per la prima volta da ottobre 2010. La settimana scorsa i rendimenti di Bot semestrali e Ctz biennali erano scesi sui minimi dall’introduzione dell’euro.
Il bull market dei titoli di stato dell’area euro viene giustificato dal forte afflusso di liquidità proveniente da investitori internazionali, sempre più alla ricerca di rendimenti reali positivi mentre i tassi dei cosiddetti "porti sicuri" sono sempre più compressi e quindi poco attraenti (Usa, Giappone, Regno Unito, Germania, Francia). Questo contesto favorisce soprattutto i bond dei cosiddetti "Piigs", che evidenziano ancora elevati rendimenti. Sui mercati valutari, in attesa della Bce, l’euro viene sostenuto dagli acquisti sui bond governativi e sull’equity.
Il tasso di cambio euro/dollaro è tornato sopra 1,31 e stamattina ha già accelerato con decisione verso l’alto, toccando quota 1,3120. Tuttavia, finora questa zona di resistenza compresa tra 1,31 e 1,3130 si è dimostrata un limite invalicabile per le quotazioni e non è detto che anche questa volta possa verificarsi questa situazione. D’altronde, le aspettative di un taglio dei tassi della Bce nel meeting del 2 maggio favoriscono gli short sull’euro, anche se alcuni broker ritengono che l’euro possa in ogni caso restare sopra 1,30.
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