Giornata interlocutoria sul cambio euro/dollaro, che comunque è finora riuscito a tenere l’area di supporto di 1,3650. Possibile il breakout di 1,37 già entro oggi
Il tasso di cambio euro/dollaro ha evidenziato ieri una giornata con andamento laterale, ma soprattutto con movimenti dei prezzi caratterizzati da una bassa volatilità. Dopo il boom delle quotazioni di venerdì, a seguito della pubblicazione del dato americano dei non-farm payrolls inferiore alle attese, il cambio ha confezionato ieri una giornata di contrazione del range che in gergo tecnico viene chiamata ID/NR4, ovvero una inside day che ha l’ampiezza minore delle ultime quattro candele. Il pattern è solitamente un segnale di continuazione del trend. A questo punto, considerando la formazione della reversal day di venerdì, è possibile un nuovo allungo dei prezzi in caso di breakout esplosivo di 1,3690 - 1,37.
Ieri il cambio euro/dollaro si è appoggiato in area 1,3640, toccando un bottom di giornata a 1,3637. La contrazione della volatilità è evidente, per cui appare molto probabile un movimento direzionale già a partire dalla seduta odierna. In caso di breakout rialzista, i prezzi dovrebbero allungare velocemente fino a 1,3750 prima e 1,3820 poi; di converso, se i prezzi dovessero improvvisamente andare giù, il cambio appare destinato a un ritorno sull’area di supporto di 1,3550. Intanto, mentre Mario Draghi è stato nominato “governatore dell’anno” per il 2013 dalla rivista Central Banking, i “falchi” della Bundesbank tornano a criticare l’operato dei vertici dell’Eurotower e l’indirizzo di politica monetaria eccessivamente accomodante.
A parlare questa volta è stata Sabine Lautenschlaeger, vice-presidente della “Buba”, che ai membri del Parlamento europeo ha rimproverato le modalità di trattamento preferenziali utilizzate per i titoli di stato, in quanto sono stati considerati dalle autorità bancarie come strumenti finanziari free risk quando invece hanno dimostrato di poter creare addirittura i presupposti per rischi sistemici nelle fasi di maggiore difficoltà del ciclo economico. Lautenschalaeger, candidata numero uno alla sostituzione di Joerg Asmussen nel Consiglio esecutivo della BCE, ha criticato anche il costo del denaro ai minimi storici. Secondo il vice-chairman della Buba, bassi tassi di interesse hanno sì il potere di stimolare l’attività economica, ma anche quello di creare rischi nel lungo termine.
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