Oggi è il giorno della Fed, che conclude la due giorni di meeting durante il quale i vari membri del Fomc, il braccio operativo dell’istituto monetario di Washington, dovranno decidere le strategie future di politica monetaria negli Stati Uniti. E’ chiaro che si tratta di decisioni in grado di influenzare l’intero sistema finanziario globale. Ben Bernanke dovrà essere molto più chiaro sulle intenzioni della Fed nei prossimi mesi, altrimenti c’è il rischio di forte instabilità sui mercati.
Gli investitori cercheranno di capire quando avverrà l’inversione della curva dei tassi e soprattutto se il piano di quantitative easing proseguirà al ritmo attuale di 85 miliardi di dollari al mese oppure se a breve ci sarà una riduzione degli acquisti di titoli di stato e altre securities (si parla di una possibile diminuzione di 20-25 miliardi di dollari). Nel frattempo Wall Street resta tonica.
L’indice azionario S&P500 ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,78% a 1.651,81 punti, mentre l’indice Dow Jones ha guadagnato lo 0,91% a 15.318,23 punti. Ieri è stato pubblicato il dato sull’andamento dell’inflazione negli Usa, che ha evidenziato una crescita nettamente sotto controllo. L’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,1% a maggio (+1,4% a/a), mentre le stime di consenso erano per una crescita dello 0,2% su base mensile.
Sul forex il tasso di cambio euro-dollaro è riuscito a superare quota 1,34, salendo sui livelli più alti da 4 mesi a 1,3415. Il trend rialzista di breve-medio periodo resta solido. Da un punto di vista tecnico i prezzi potrebbero allungare ancora fino alla resistenza di 1,35 prima e 1,36 poi. Il primo segnale di negatività arriverà solo in caso di chiusura sotto 1,33.
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