Forex: euro/dollaro supera 1,25, grazie al ritorno della crescita nell’Eurozona

Nicola D’Antuono

17 Novembre 2014 - 07:02

Grazie al risultato positivo dell pil dell’Eurozona nel terzo trimestre pubblicato venerdì, la moneta unica è riuscita a rimbalzare con decisione contro le principali valute

Forex: euro/dollaro supera 1,25, grazie al ritorno della crescita nell’Eurozona

Sarà anche una crescita minima, ma nell’Eurozona si è intravisto qualche barlume di luce in fondo al tunnel. Dopo la variazione nulla del secondo trimestre, la stima preliminare dell’Eurostat relativa al terzo trimestre dell’anno ha evidenziato una crescita del pil dell’area euro dello 0,2%. Molto poco, certamente, ma è comunque un segnale di leggera distensione dopo il recente taglio delle stime su crescita e inflazione effettuato dalla BCE nel bollettino mensile pubblicato la scorsa settimana.

La crescita più robusta è stata quella della Grecia (+0,7%), bene ancora la Spagna (+0,5%). Sorprendente la ripresa della Francia (+0,3), mentre la Germania ha evitato la recessione tecnica con un progresso dello 0,1% (nel trimestre precedente -0,1% dopo il +0,8% del primo trimestre). La delusione maggiore arriva ancora una volta dall’Italia, che si avvia a chiudere mestamente in recessione anche il 2014. Il Belpaese ha mostrato una decrescita dello 0,1% (dopo il -0,2% del secondo trimestre), che ha riportato l’economia sui livelli del 2000.

Peggio dell’Italia ha fatto solo la piccola isola di Cipro, con un calo del pil dello 0,4%. La ripresa di Eurolandia si conferma complessivamente debole e soggetta a nuovi rischi al ribasso. Ciò che manca all’appello sono soprattutto gli investimenti, ma anche i consumi restano molto bassi a causa della disoccupazione su valori record e dei bassi redditi disponibili (soprattutto nell’Europa del Sud). Per il quarto trimestre si spera in un nuovo rimbalzo, grazie alla discesa dei prezzi energetici e al deprezzamento della moneta unica.

Tuttavia l’euro appare in lieve ripresa, dopo aver registrato pesanti cali negli ultimi mesi. Dopo aver toccato il minimo più basso da oltre due anni a 1,2358, il tasso di cambio EURUSD è rimbalzato con decisione sopra 1,25 facendo la barba a quota 1,2550. Non sono bastati gli ottimi dati americani sulle vendite al dettaglio e sulla fiducia dei consumatori (ai massimi dal 2007) a dare slancio al biglietto verde, che appare un po’ in affanno dopo la grande cavalcata. Il cambio euro/dollaro potrebbe quindi rimbalzare ancora un po’ (forse fino a 1,26 o 1,27), prima di tornare a perdere valore e puntare al target di medio periodo posto a 1,20.

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