Il meeting di ieri della BCE non ha sortito sorprese tra gli investitori internazionali, che si aspettavano la conferma dei tassi di interesse allo 0,5%. Il costo del denaro resta così ai minimi storici. Il numero uno dell’Eurotower, Mario Draghi, ha sottolineato che la politica monetaria della BCE resterà accomodante finché necessario. Il banchiere italiano ha praticamente confermato quanto già indicato nella forward guidance di luglio, dichiarando che le ultime discussioni del Comitato di politica monetaria della BCE si sono concentrate sul tema del taglio dei tassi qualora dovesse esserci una drastica riduzione della liquidità sui mercati finanziari e monetari.
Draghi ha annunciato che i tassi resteranno fermi allo 0,5% o a livelli inferiori per un lungo periodo di tempo. Migliorate poi lievemente le prospettive sull’economia dell’eurozona, che dovrebbe contrarsi dello 0,4% quest’anno rispetto alla precedente stima di giugno di -0,6%. Nel 2014 il pil dell’area euro dovrebbe crescere dell’1% (poco meno della stima di +1,1% fatta a giugno). L’inflazione è attesa all’1,5% (la stima di giugno era 1,4%), ma nel 2014 dovrebbe diminuire all’1,3%.
Sul forex il tasso di cambio euro-dollaro è crollato ieri sui minimi a 7 settimane a 1,3110. Stamattina è in corso un leggero rimbalzo in area 1,3130, ma la risalita appare difficile in attesa del fondamentale market mover in programma oggi negli Stati Uniti, ovvero il report occupazionale. I non-farm payrolls sono stimati in lieve crescita, mentre il tasso di disoccupazione dovrebbe essere stabile al 7,4%. In caso di perdita del supporto di 1,31, il cross euro-dollaro potrebbe scendere fino a 1,30.
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