Gli esperti del mercato valutario di Barclays si aspettano un crollo del cambio euro/dollaro fino a 1,13 entro la metà del prossimo anno
Il tasso di cambio euro/dollaro è in risalita dai bottom di area 1,2360, dopo la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici americani sotto le attese (in primis l’indice di fiducia dei consumatori elaborato dal Conference Board) e a seguito delle parole di Jens Weidmann, governatore della Bundesbank, che ha raffreddato gli entusiasmi degli investitori dichiarando che il quantitative easing nell’Eurozona non è detto che si farà. Il cambio si è riavvicinato a quota 1,25, ma secondo la maggior parte degli analisti valutari è destinato a perdere molto da qui a dodici mesi.
L’ultima previsione pessimistica sul cambio euro/dollaro è stata fatta da Barclays. Gli specialisti della banca d’affari britannica si aspettano il lancio del quantitative easing a stretto giro di boa. Le nuove misure monetarie di natura straordinaria della BCE dovrebbero far deprezzare ulteriormente l’euro, spingendolo ben al di sotto dei minimi di fine luglio 2012 posti a 1,2040. Se la maggior parte dei broker e delle case d’affari stima un approdo a 1,20 entro la fine del 2015, Barclays si spinge oltre e si aspetta un ribasso ancora maggiore.
Secondo la banca inglese già entro fine anno il cambio si muoverà al di sotto dei minimi di 1,2360, spingendosi fino a quota 1,22. Nel primo trimestre del 2015 la quotazione diminuirà ancora fino a 1,17, ma entro la fine del primo semestre del prossimo anno la stima scende addirittura a 1,13. Una delle previsioni più pessimistiche sul cambio è al momento quella della banca d’affari newyorkese Goldman Sachs, che si aspetta l’approdo sulla parità, anche se entro il 2017.
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