Secondo gli esperti di Schroders, dopo il taglio del costo del denaro da parte della Bce l’euro si indebolirà nei confronti del dollaro americano nei prossimi mesi. Donatella Principe, head of istitutional business di Schroders Italia, ritiene che "il taglio della Bce di 25 punti base è un non evento", in quanto era ormai ampiamente atteso dagli investitori e perché non avrà ripercussioni sulla liquidità a disposizione del mercato.
L’esperto della banca d’affari britannica sottolinea come con l’Euribor a 1 mese allo 0,11% "le banche si scambiano liquidità tra loro senza problemi". Inoltre, Principe ricorda che "quasi la metà dei prestiti Ltro è stata restituita dalle banche all’istituto di Francoforte". Secondo Principe per trasmettere gli effetti della liquidità al sistema è necessario un vero e proprio quantitative easing, come implementato già dalle altre grandi banche centrali.
Una manovra monetaria del genere potrebbe ben presto diventare necessaria, considerando che l’area euro si sta indirizzando verso una pericolosa situazione deflazionistica come già accaduto in Giappone. Sul fronte valutario, l’esperto ritiene che la moneta unica è guidata da due variabili-chiave: dati macro e tenuta dell’euro stesso. Principe si aspetta uno scossone con le elezioni politiche tedesche in autunno.
Tuttavia, al di là del risultato elettorale, è quasi impensabile avere una Germania aperta a misure di politica monetaria non convenzionali per gestire la crisi. E’ per questo che, secondo il guru di Schroders Italia, "nei prossimi mesi è più probabile vedere un euro/dollaro debole/stabile che non in forte apprezzamento verso area 1,40".
© RIPRODUZIONE RISERVATA