Il tasso di cambio euro/dollaro si appresta a iniziare la sessione europea con una quotazione di poco superiore a 1,2850. Ieri pomeriggio il cross Eur/Usd era riuscito a rimbalzare dall’area di supporto di 1,2850 e a spingersi fino alla resistenza di breve periodo posta a 1,2930, approfittando della pubblicazione di alcuni market mover americani negativi e inferiori alle attese (sussidi di disoccupazione, inflazione core, nuove abitazioni). Il rialzo del cambio ha avuto, però, vita breve e ben presto sono tornate le vendite in linea con il trend rialzista generalizzato del dollaro americano.
La forza del biglietto verde è indiscutibile in questa fase, basta osservare anche l’andamento di altri cross valutari come Gbp/Usd, Usd/Jpy o Aud/Usd. Il dollar index è sui massimi degli ultimi 9 mesi e riflette le attese degli investitori per una possibile exit strategy della Fed entro l’anno. Gli acquisti sul greenback sono tornati proprio in concomitanza con l’annuncio di un membro del Fomc sulla possibilità di una revisione del piano di quantitative easing entro l’estate.
Nel frattempo, il cambio euro/dollaro sembra proiettato verso nuovi minimi mensili, dopo che un paio di giorni fa era sceso fino al supporto di 1,2842 sui bottom a 6 settimane. In caso di breakout ribassista deciso di 1,2840, i prezzi potrebbero accelerare vistosamente fino a 1,28 nel giro di qualche ora. Ad ogni modo entro fine mese non va escluso l’approdo sull’area di supporto di 1,2745, ovvero i minimi toccati a inizio aprile scorso.
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