Analisi tecnica sul cambio euro-dollaro (EURUSD). Continua la discesa della moneta unica. L’EMA a 20 e a 50 giorni segnala una pressione ribassista. Livelli chiave di supporto e resistenza.
Venerdì scorso il cambio euro-dollaro (EUR/USD) è sceso di 95 pips, in discesa dello 0.30%, chiudendo a quota 1.1205.
La moneta unica si è deprezzata da quota 1,1276 a 1,1182 ieri, corrispondente ad sentiment di flusso negativo di denaro al di sotto di -11%, chiudendo la giornata a 1,1197.
Questa mattina l’euro è scivolato ulteriormente, raggiungendo quota 1,1132; gli investitori rivolgono la loro attenzione all’incontro dei ministri delle finanze dell’Eurogruppo e della Grecia nel corso della giornata.
Nel grafico 1 ora il canale ascendente è in attesa, mentre sul grafico a 3 ore si è formato un ampio range di trading.
Rompere la resistenza più vicina e massimo di venerdì a 1,1276 potrebbe innescare un ulteriore rafforzamento dell’euro. Scendere al di sotto del minimo e del primo supporto a 1,1132, tuttavia, confermerebbe la continuazione del trend ribassista, verso il basso prossimo obiettivo a quota 1.1020.
La quotazione si sta muovendo sotto l’EMA (Exponential Moving Average) a 20 e 50 giorni sul grafico ad 1 ora, indicando una pressione ribassista. Il valore dell’indicatore RSI è negativo e tranquillo, il MACD è neutro, mentre il CCI ha attraversato la linea a 100 sul grafico ad 1 ora, offrendo leggeri segnali short.
- Livelli tecnici di resistenza: 1,1276 1,1390 1,1514
- Livelli tecnici di supporto: 1,1132 1,1020 1,0896
Tra le notizie economiche, la produzione industriale destagionalizzata in Germania è scesa inaspettatamente dello 0,5% su base mensile a marzo, a fronte di un incremento dello 0,2% registrato nel mese precedente. D’altra parte, la bilancia commerciale tedesca è aumentata più del previsto a 23,0 miliardi di euro nel mese di marzo, rispetto al surplus rivisto nel mese precedente a 19,5 miliardi.
Il vice presidente della BCE Vitor Constancio ha dichiarato che il programma di quantitative easing della banca centrale sta procedendo come previsto e che contribuirà a stabilizzare il sistema finanziario, piuttosto che comportare dei rischi.
Il dollaro USA è ora scambiato sostenuto da basi più solide, dopo che il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti è sceso al livello basso di 7 anni al 5,4% nel mese di aprile, dal 5,5% di marzo. Tuttavia, i non-farm payrolls hanno registrato un aumento di 223mila posti di lavoro nel mese di aprile, rispetto alle aspettative del mercato di un aumento maggiore.
I NFP di marzo sono stati rivisti per un numero di posti di lavoro totale di 85mila.
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