Forex: euro/dollaro, fase di consolidamento sotto 1,38 in attesa della FED

Nicola D’Antuono

18 Dicembre 2013 - 07:26

Continua la fase di congestione per il cambio euro/dollaro. I compratori sono pronti a dare l’assalto alla resistenza di area 1,38 - 1,3830. Tutto si deciderà dopo la FED

Forex: euro/dollaro, fase di consolidamento sotto 1,38 in attesa della FED

Stasera la Federal Reserve annuncerà se avviare o meno il tapering già dal mese di dicembre. Il mercato è in fibrillazione, anche se buona parte degli analisti finanziari e degli investitori ha ormai scontato la possibilità dell’avvio del piano di ritiro degli stimoli monetari nel breve termine.

In effetti la FED ha sempre meno argomenti validi per continuare a sostenere la necessità di portare ancora avanti il programma di iniezione di liquidità, che dura praticamente da cinque anni. I dati macroeconomici americani evidenziano una buona crescita del pil, l’inflazione sotto controllo, la disoccupazione ai minimi da 5 anni e un mercato immobiliare in forte ripresa.

Bernanke dovrebbe quantomeno fornire una data precisa sull’avvio del tapering, che potrebbe magari iniziare con l’insediamento del nuovo governatore Janet Yellen a partire da fine gennaio prossimo. Qualche analista ipotizza già da ora un mini-tapering, anche di appena 5-10 miliardi di dollari.

Sarebbe un intervento simbolico, ma che di fatto sancirebbe l’inizio della stretta monetaria della FED dopo anni di denaro a buon mercato e politiche monetarie non convenzionali. Sul forex il dollaro americano potrebbe finalmente rilanciarsi, anche se non tutti gli analisti valutari ne sono convinti.

Il tasso di cambio euro/dollaro resta molto tonico, anche se è stato più volte respinto sull’area di resistenza compresa tra 1,38 e 1,3832. Ora è in corso una fase di consolidamento del trend rialzista proprio poco sotto 1,38. In caso di breakout esplosivo dei prezzi, il cambio potrebbe volare fin sopra 1,3832, ovvero il massimo dell’anno che risale allo scorso 25 ottobre.

La moneta unica è sostenuta anche dal miglioramento degli indicatori macroeconomici in diversi paesi dell’eurozona, in particolare in Germania dove lo Zew è volato ai massimi dal 2006. Oggi sarà pubblicato l’indice Ifo. Se dopo la FED, però, dovesse esserci un improvviso movimento rialzista generalizzato del biglietto verde, allora il cambio euro/dollaro dovrebbe perdere il supporto di 1,37 e spingersi rapidamente a 1,3650 prima e 1,36 poi.

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