Sul forex il tasso di cambio euro-dollaro continua a muoversi sopra quota 1,30, ma dopo la minute della FED di mercoledì sera la quotazione ha anche momentaneamente superato 1,32. Il boom per il cross più importante del mercato valutario è stato inatteso e decisamente rapido. Tuttavia, molti analisti valutari ritengono che ai valori correnti la moneta unica sia sopravvalutata nei confronti del biglietto verde. Secondo William De Vijlder, economista a capo degli investimenti nella struttura di asset management di Bnp Paribas, il cross euro-dollaro può scendere fino a 1,20 nel lungo periodo.
L’esperto della banca d’affari francese ritiene che “siamo entrati all’interno di una nuova era”, che non dovrebbe più prevedere tassi di interesse reali negativi come accaduto negli ultimi anni. Secondo il guru di Bnp Paribas, il piano di riduzione degli stimoli monetari da parte della FED favorirà l’apprezzamento del dollaro americano. Inoltre, il mercato si aspetta che i tassi di interesse negli Stati Uniti possano crescere significativamente dai livelli attuali già dal 2015.
Le stime di consenso sono per un incremento dei tassi FED vicino all’1%. Il differenziale di rendimento tra l’euro e il dollaro Usa tenderà ad ampliarsi sempre più nel prossimo futuro, considerando che la BCE non avrà la possibilità di aumentare il costo del denaro visto che l’economia europea dovrebbe continuare a crescere a ritmi vicini allo zero. De Vijlder non esclusa che in futuro la BCE possa lanciare qualche misura di politica monetaria non convenzionale, in grado di favorire il deprezzamento dell’euro e aiutare così l’export dei paesi del Vecchio Continente.
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