Nella giornata di ieri, complice i timori sulle scelte di politica monetaria della Fed e i deludenti dati degli indici Pmi europei, la moneta unica è rimasta sotto pressione per l’intero arco della seduta continuando a perdere valore nei confronti di dollaro, yen, franco svizzero e sterlina. La debolezza dell’euro riflette anche il forte calo delle borse continentali, che ieri hanno vissuto una giornata di passione (in particolare Piazza Affari, che ha perso più del 3%). In crescita gli spread sovrani, che risentono dell’incertezza elettorale per le elezioni politiche italiane del 24 e 25 febbraio.
Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro è sceso fino a 1,3160 (vedi grafico in alto tratto da www.segnalidiforex.it), toccando così il livello più basso delle ultime 6 settimane. L’approdo su questa zona di supporto giornaliera haa consentito ai prezzi di rimbalzare e di tornare temporaneamente sopra 1,32. Il cambio è salito fino in area 1,3220 e a questo punto non va escluso un ritorno sulla key-area di 1,3250. Giù anche euro/yen, sceso a 122,24 (ma ora a 123,10), e il cambio euro/sterlina, che è tornato in area 0,8620.
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