Forex: ecco su quali valute emergenti investire nella seconda metà del 2015

Nicola D’Antuono

11/05/2015

Le valute esotiche riescono sempre ad attrarre un gran numero di investitori, grazie agli elevati rendimenti elargiti. Il rischio perdita sull’investimento resta elevato, ma con una buona selezione i risultati possono essere molto soddisfacenti

Forex: ecco su quali valute emergenti investire nella seconda metà del 2015

Nonostante lo spaventoso crollo avvenuto tra il 2013 e il 2014, le valute dei mercati emergenti riescono sempre a mantenere elevato il loro appeal tra i risparmiatori grazie alla loro peculiarità di elargire rendimenti altisonanti in una fase di mercato caratterizzata da tassi irrisori (spesso pari a zero).
Infatti i tassi di queste valute sono in genere prossimi alle due cifre o addirittura superiori al 10%.

E’ chiaro che questi rendimenti così alti, che spesso si preferisce ottenere investendo in bond piuttosto che direttamente sulla valuta, nascondono delle insidie.

I rischi collegati a queste monete sono spesso di natura politica (vedi Turchia, Ucraina o Russia), ma anche finanziaria e macroeconomica (ad esempio come è avvenuto a India e Brasile).

Tra fine 2013 e inizio 2014 c’è stato un bel recupero contro euro e dollaro americano, che secondo alcuni esperti è destinato a proseguire solo in parte da qui a fine anno.

Secondo quanto dichiarato da Urban Larson, gestore del fondo Bny Mellon Emerging Markets Debt Local Currency,

“le prospettive per gli investimenti obbligazionari emergenti in valute locali sono destinate a migliorare dopo un lungo periodo di volatilità”.

L’esperto, intervistato da Plus24 de Il Sole-24 Ore, ritiene che le valute emergenti da preferire sono quelle di paesi che negli ultimi anni sono stati in grado

“di adottare politiche monetarie prudenti e che quindi presentano una maggiore flessibilità fiscale e monetaria”.

Lo specialista di Bny Mellon ricorda che ad oggi i rendimenti dei bond emergenti denominati in valuta locale sono ancora molto elevati, ma bisogna comunque effettuare una rigida selezione per ottenere risultati soddisfacenti.

Larson consiglia di investire soprattutto sulla rupia indiana, il peso messicano e il peso cileno.

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