Alla vigilia delle elezioni USA i mercati vivono la fase della quiete prima della tempesta? Ma le elezioni non sono tutto, ci sono almeno cinque questioni che in questo momento muovono i mercati e le aspettative di investitori e trader.
Traduciamo questa intervista a Michael Derks, chief strategist di FxPro. Esperto in investimenti di diverso tipo, Derks è stato membro della Deutsche Bank, del Rothschild Group e Schroders e ha risposto alle domande di un importante portale americano sul Forex discutendo i temi più caldi che in questo momento influenzano l’andamento dei mercati valutari: la crisi della Zona Euro, in particolare la questione di Spagna e Grecia, le elezioni USA 2012 e la recessone del Regno Unito.
Ecco l’intervista:
1. Spagna: richiesta di aiuti. Quanto ancora si può evitare?
Il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, sta cercando di posticipare l’inevitabile: sottoscrivere agli aiuti dai fondi di salvataggio Europei. L’economia è da tempo in recessione, i prezzi delle proprietà immobiliari continuano a scendere, le finanze dei governi locali sono in pessime condizioni, per non parlare della previdenza sociale. Alcuni interessanti dati rilasciati pochi giorni fa hanno dimostrato che il deficit del governo è sceso al 4.4% del prodotto interno lordo per i primi nove mesi dell’anno fiscale, grazie anche all’aumento degli introiti prodotti da alcune tasse.
2. Fino ad ora le trattative tra la Troika e la Grecia non hanno portato a buoni risultati. C’è il rischio concreto che la Grecia esaurisca le risorse economiche o che possa dover lasciare la moneta unica?
E’ certo che le trattative tra Troika e governo Greco abbiano portato alla luce alcune tensioni, ma al momento sembrerebbe che si siano raggiunti alcuni accordi. A quanto pare, la Troika ha accettato la richiesta di prolungamento di due anni per i termini imposti a patto che la Grecia accetti di sottoporre al monitoraggio il proprio bilancio. Ma è possibile che la Grecia sia prossima a ricevere gli aiuti dall’Unione Europea.
3. Quale coppia valutaria potrebbe vedere maggiori livelli di volatilità a ridosso delle elezioni presidenziali USA?
Delle major, non bisogna sottovalutare l’Aussie che potrebbe dimostrare elevati livelli di volatilità, soprattutto nel caso in cui le elezioni presidenziali diano l’idea che il fiscal cliff non sarà evitato.
4. Sul cambio Euro/Dollaro la volatilità è stata moderata per molto tempo. I mercati sono diventati indifferenti alla crisi del debito oppure la colpa è dei tassi di interesse bassi?
In generale la volatilità sul mercato delle major è stata scarsa per un po’ di tempo. Per certi versi si tratta di un riflesso del fatto che gli investitori e i trader si siano abituati alla crisi del debito in Europa e abbiano adattato le loro strategie proprio in base a questo elemento. Inoltre, i differenziali sui tassi di interesse al momento sono diventati così bassi che il loro potere è divenuto potenzialmente irrilevante.
5. Crede che l’ultimo dato sul Prodotto Interno Lordo nel Regno Unito possa riflettere una sana ripresa dell’economia oppure sia soltanto un piccolo balzo dovuto alle Olimpiadi di Londra 2012?
Gli ultimi indicatori economici dal Regno Unito hanno rivelato condizioni economiche in netto miglioramento (ad esempio i dati sul lavoro o sulle spese dei consumatori). Tuttavia, c’è ancora la possibilità che si tratti di un successo momentaneo e che l’ultimo trimestre dell’anno si riveli piuttosto duro. Nella migliore delle ipotesi l’economia del Regno Unito "viaggia sulla strada secondaria".
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