Ieri è stata una giornata favorevole al dollaro americano, che pure aveva iniziato male la seduta. Sullo sfondo resta lo shutdown negli Stati Uniti, che ha portato al blocco delle attività delle amministrazioni federali, anche se gli investitori ritengono che a breve repubblicani e democratici possano trovare l’accordo sulla legge di bilancio e preoccuparsi della prossima scadenza fondamentale del 17 ottobre, ovvero l’innalzamento al tetto del debito pubblico che negli USA ha già superato i 16.700 miliardi di dollari. Sul forex, però,il biglietto verde ha chiuso bene la giornata di ieri grazie al buon dato dell’indice ISM manifatturiero.
Secondo quanto comunicato dall’Institute for Supply Management, a settembre l’indice che misura l’attività manifatturiera del paese è cresciuto a 56,2 punti dai 55,7 di agosto. Il dato evidenzia che l’attività economica americana è in espansione, visto che il risultato è nettamente superiore alla soglia di 50 punti, considerata una sorta di spartiacque tra la crescita e la contrazione economica. Il dato dell’ISM manifatturiero USA è anche migliore delle attese del mercato, che si aspettava un peggioramento a 55 punti.
Sul forex il tasso di cambio euro-dollaro ha prima aggiornato nuovi massimi a 7 mesi poco sotto 1,3590 e poi ha invertito bruscamente la rotta fino a sfiorare stanotte quota 1,35. Anche il cambio sterlina-dollaro ha sperimentato un calo dai top di periodo. Il cable si era spinto fino a 1,6260, sui massimi di inizio gennaio, ma poi ha cambiato direzione scendendo stanotte fino in area 1,6160. Giù invece il cambio dollaro-yen, che per ora prova a resistere sul supporto di area 97,70.
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