Prosegue la fase di debolezza del dollaro americano, che negli ultimi due giorni ha sperimentato pesanti vendite nei confronti delle major currencies a causa dell’incertezza sul piano di quantitative easing della Fed e dell’aumento improvviso dei rendimenti sui Treasuries americani a lungo termine.
Inoltre, ieri i dati macroeconomici sul pil del primo trimestre e sui sussidi per la disoccupazione sono risultati inferiori alle attese, contribuendo alla discesa del greenback sui mercati valutari. Il mese di maggio dovrebbe chiudersi ancora in positivo per il dollaro, ma i guadagni sono stati decisamente ridotti.
Sul forex il dollaro americano è sceso sui minimi delle ultime tre settimane su euro e yen. Il tasso di cambio euro/dollaro è riuscito a superare sia la soglia psicologica di 1,30 sia la resistenza-chiave di area 1,3030 -1,3050. Ieri è stato toccato un top intraday a 1,3061.
La forza del cross Eur/Usd potrebbe favorire un ulteriore allungo fino a 1,3120. Il cambio dollaro/yen è sceso ieri sotto 100,50, poi è riuscito a rimbalzare. Il cross Usd/Jpy resta però sotto 101. Sale con decisione anche il cambio sterlina/dollaro, poco sotto 1,5240.
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