Il cambio euro/dollaro è in lieve ripresa dopo recenti cali avvenuti negli ultimi sette giorni. I prezzi sono giunti al test dell’area di resistenza di 1,3650
Il tasso di cambio euro/dollaro ha toccato ieri il minimo più basso degli ultimi trenta giorni a 1,3571. Tuttavia, nel corso della seduta è avvenuto un rimbalzo tecnico molto robusto tanto che i prezzi sono tornati a scalfire l’area di resistenza di 1,3650. Stamattina il cambio quota sopra 1,3620 e resta ben impostato per tentare nuovi allunghi al rialzo nel brevissimo periodo.
Il trend di breve termine è maggiormente orientato al ribasso, come evidenziato dai recenti swing del cambio degli ultimi sette giorni. Lo spike del 27 dicembre scorso, che ha generato una bull trap con top di periodo poco sotto 1,39, è stato un segnale short che molti trader hanno sfruttato in un’ottica di breve termine. Ora bisognerà capire se il cambio potrà nuovamente rialzare la testa oppure se è destinato a scendere quantomeno fino al supporto di 1,3520.
La moneta unica ieri è stata sostenuta anche dalla retromarcia del dollaro statunitense, che ha iniziato a perdere valore dopo la pubblicazione del dato relativo all’indice Ism non manifatturiero negli Stati Uniti per il mese di dicembre. L’indice è sceso a 53 punti dai 53,7 punti della precedente rilevazione. Il dato macro americano è stato anche inferiore alle aspettative degli analisti finanziari, che si attendevano un miglioramento a 54,7 punti.
Da un punto di vista tecnico l’andamento del cambio euro/dollaro nel breve periodo dipende dalla capacità o meno dei prezzi di superare la resistenza di area 1,3650. In caso di breakout esplosivo, i prezzi dovrebbero salire fino a 1,37 – 1,3720, dove è posta un’altra resistenza rilevante. In caso di test fallito, i venditori avrebbero quasi certamente gioco facile nel riportare le quotazioni sotto 1,36 con la possibilità di assistere a un calo molto robusto fino in area 1,3520.
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